NEL SEGNO DEL BENE

NEL SEGNO DEL BENE

Sabato 21 dicembre, dalle 9 di mattina fino alle 17, i volontari impegnati nelle opere della Parrocchia di Santa Maria Maggiore a Vicofaro si avvicenderanno nei locali adiacenti alla Chiesa, per realizzare una banchino che nel nome del Bene, del sentimento di umanità, del Natale, raccoglierà dei prodotti di prima necessità a favore di quanti hanno ricevuto l’accoglienza, il sostegno, la cura, da questo “ospedale da campo” del nostro tempo.Lo faranno nel segno dello Spirito di questi giorni che precedono la Festa più bella cercando di sfatare i luoghi comuni che in questi mesi hanno, troppe volte e troppo a lungo, distratto dal senso e dal valore dell’impegno cristiano e laico al tempo stesso.In un fare fronte, disinteressato che ha affiancato il lavoro libero e gratuito fatto da uno dei sacerdoti della Diocesi più impegnati nel rispondere all’appello di Papa Francesco: don Massimo Biancalani, il parrocco di Vicofaro e di Ramini.Un sacerdote la cui unica colpa cui ascrivere può esser solo il grande e sconsiderato amore per il sentimento di umanità.Affiancando, sostenendo la missione di don Massimo in questo tempo difficile e complesso, i volontari di Vicofaro, hanno testimoniato quanto il bene possa riuscire a vincere su ogni egoismo, sui particolarismi, sui mali più volte rammentati del nostro tempo.A questo proposito vale la pena di ricordare quanto ebbe a dire una delle grandi figure della Chiesa del tempo moderno, quel don Tonino Bello, vescovo diocesi di Molfetta, Giovinazzo, Terlizzi e Ruvo ma soprattutto umile pastore che in una riflessione intensa, datata proprio in questo stesso giorno, di un 21 dicembre, del lontano 1986, all’approssimarsi del Natale, ebbe a dire del sentimento che abbiamo a condividere insieme:“Misericordia che, occorre dirlo, nel linguaggio biblico non significa tanto pietà, quanto tenerezza, lealtà, bontà, cuore fedele, stile generoso, animo disponibile, comportamento disinteressato”.Ed è con questo spirito che i volontari di Santa Maria Maggiore si accostano e tendono la mano alla città, verso una solidarietà che vuole spalancare le porte alla luce ed aprire il cuore verso gli ultimi.Con quello spirito che chiede di non voltarsi dall’altra parte ma ch’è pure consapevole delle fatiche, delle difficoltà, delle incomprensioni, delle asprezze di un cammino che non può che esser comune.Raccoglieranno, come è stato diffuso dal manifesto che illustra l’iniziativa, cose semplici per soddisfare i bisogni primari di queste persone che nel corso delle festività natalizie e delle prossime settimane si troveranno a far fronte al freddo, ai disagi della stagione.Lo faranno nel segno del Bene, nel segno della gioia di un Natale che si offre oltre lo spazio di un giorno.