FIORENTINA: SALTA MONTELLA, BEPPE IACHINI PRIMO CANDIDATO A PRENDERNE IL POSTO

FIORENTINA: SALTA MONTELLA, BEPPE IACHINI PRIMO CANDIDATO A PRENDERNE IL POSTO

Diciassette partite, diciassette punti e l’ultima partita giocata di venerdì sera. Poi dice che non bisogna essere superstiziosi… Era arrivato a primavera appena iniziata Vincenzo Montella, abbastanza a sorpresa bisogna dirlo, per salvare il salvabile di una stagione brutta. Andò male: la stagione da brutta divenne orrenda, e la salvezza arrivò al termine di una partita al di là di ogni immaginazione con Il Genoa, dove il pareggio finale salvò entrambe le squadre fregando l’Empoli che in contemporanea stava giocando una partita leggendaria a Milano contro l’Inter. Questo per dire che se il bilancio di questa stagione, a dir poco modesto, poteva far venire dei dubbi ma forse non emettere la “sentenza capitale” per l’allenatore, se ci si aggiunge quella parte finale dello scorso campionato non si può proprio dire niente. Anzi, probabilmente la decisione alla fine è stata posticipata anche troppo. Dopo la “stirata” presa a Cagliari ad esempio l’esonero, per come è il nostro calcio, sarebbe arrivato in automatico nel 90% delle squadre. Qui però alla guida della nave viola c’è un uomo come Rocco Commisso, il quale di tutto aveva voglia quando è arrivato in Italia meno che di essere identificato come un tagliatore di teste. Figura questa molto conosciuta nel ambito lavorativo americano (ci fecero anche un discreto film con George Clooney al proposito: “Tra le Nuvole”) e proprio per questo il buon Rocco, che ha sempre portato a vanto il rapporto quasi familiare che ha con i dipendenti delle sue aziende, al suo arrivo a Firenze non ha mandato via praticamente nessuno. Però ci sono dei limiti anche alla pazienza e guardando la classifica, nel pomeriggio americano di ieri, al presidente (e alla dirigenza tutta) si deve essere disegnato un solco di preoccupazione discretamente profondo in fronte. E visto che ci sono pausa di natale e mercato invernale che bussano alle porte non ci poteva essere altro momento per dare la famosa “strambata”, di cui tutti parlavamo tanti anni fa quando ci fu la moda della Coppa America e le sue regate televisive in notturna. Chi sarà però il nuovo skipper dell’imbarcazione viola? La quale, diciamolo francamente, non ricorda nemmeno lontanamente New Zealand o Il Moro di Venezia, ma piuttosto una bagnarola che imbarca acqua in maniera decisamente preoccupante. Difficile fare un nome sicuro, però gli indizi sembrerebbero portare a Beppe Iachini. Ex viola in campo tanti anni fa e tuttora amatissimo dalla curva che in occasione di ogni incontro nel suo percorso da allenatore gli dedica il celeberrimo coro “Picchia per noi Beppe Iachini!”. Sì, menava ai suoi tempi il buon Beppe, Roberto Baggio lo chiamava “cozza” da quella volta in cui in trasferta a Genova per una partita con la Samp gli disse: “Non ti preoccupare di Katanec, ci penso io, lo apro come una cozza”.  Ci può essere qualcosa di meglio per provare a dare una scossa a questa Fiorentina che, in quanto a grinta, sembra la pubblicità di quel famoso ammorbidente con l’orsetto? No, il vecchio Beppe è l’ideale sotto questo punto di vista, lo ha dimostrato tante volte in carriera: è vero, si è trovato sempre (o quasi) ad entrare in corsa per salvare squadre dove il livello tecnico medio era tragico, qui in realtà, malgrado tutto, la qualità è migliore. Insomma al Chievo, all’Empoli, all’Udinese Ribery in squadra non c’era e nemmeno Chiesa. Dunque si tratterà di fare un lavoro un po’ diverso rispetto a quello a cui il tecnico ascolano era abituato, però lo potrà fare partendo con l’amore del pubblico, vantaggio non da poco. Pubblico che già pregusta il pugno alzato di Iachini verso i suoi giocatori al primo sbaglio in partita. Una delle cose che si rimproverava a Montella infatti era proprio questa: l’approccio troppo british in panchina. Chi scrive nutre molti dubbi che lo sgolarsi in campo possa dare risultati concreti, però è vero che almeno dà la speranza al tifoso che, se le cose vanno male, poi nell’intervallo l’allenatore levi in alto qualche oggetto inanimato brandendolo contro la squadra addormentata. “Almeno spaventarli questi miliardari viziati!” (i calciatori come si sa passano da “Ragazzi splendidi” a “Miliardari viziati” a seconda dei punti in classifica…). E poi in conclusione chi potrebbe accettare di prendersi una “patata bollente” per sei mesi (sia pure lautamente retribuito sia chiaro) sapendo che poi al 99,9 per cento a giugno un nuovo nome, molto probabilmente pesante, arriverà a guidare la squadra di Commisso in vista di un mercato estivo che stavolta dovrebbe essere davvero di lusso? Solo un uomo innamorato della città e della maglia. E dunque si torna all’identikit di Beppe Iachini, non si dovrebbe proprio sbagliare. Forse ci vorrà ancora qualche giorno di riflessione, tanto i giocatori sono già fuggiti verso ogni tipo di destinazione più o meno esotica (ma comunque lontanissima da Firenze), e dunque non c’è fretta, però questo dovrebbe essere il percorso tracciato. Poi più in là, passata l’emergenza, è molto probabile che la presidenza cominci a chiedere il conto anche ad altri, primo tra tutti il direttore sportivo. Per il quale il mercato di gennaio sembra l’ultima ciambella di salvataggio. Una ciambella molto difficile da afferrare, è vero: a metà stagione le possibilità di recuperare qualche giocatore davvero utile alla causa sono ridotte, ma d’altra parte se lavori nel calcio, la giostra più lussuosa che c’è, sai bene che le luci e la musichetta allegra possono spegnersi da un momento all’altro, di botto, come per un blackout. Montella ad esempio in questo sta diventando un vero habitué. Beh, buona fortuna Fiorentina, la situazione è complessa ma non drammatica, e poi se non altro stavolta sembra che a chi comanda le sconfitte non scivolino addosso come succedeva prima, tutt’altro. E questa è una buona “polizza” per il futuro.