CARI PARLAMENTARI, DAL 20AGOSTO EVITATECI LE URLA E LE PAROLACCE

Ve lo diciamo con largo anticipo. E lo diciamo a tutti voi parlamentari di qualunque schieramento, partito, movimento, che fra pochi giorni vi confronterete in Parlamento sul futuro di questa Legislatura: evitateci lo spettacolo indegno e indecoroso tristemente tipico delle vostre sedute più accese.Davvero. Evitateci le urla e i gestacci, evitateci i cartelli dagli slogan inutili che esponente ridendo e che non spostano nulla, evitateci le battutine, evitateci le risate sguaiate dando di gomito al collega. Evitateci queste scene da osteria al quarto limoncello o da classe di seconda media nell’ora di ricreazione. Evitateci le indegne gazzarre e le spiritosaggini sulle abbronzature: non siete in un vostro social né a casa vostra. Siete nella casa di tutti gli italiani. Abbiate rispetto. Evitateci le continue interruzioni al collega che sta parlando, chiunque sia, qualunque bestialità o provocazione dica. Tanto se urlate mentre un parlamentare ha il microfono acceso noi da casa non distinguiamo una vostra sola parola, perché i vostri microfoni restano spenti. Sembrate solo scimmie urlatrici inerpicate sui rami mentre emettono suoni gutturali incomprensibili e si battono il petto. E se il parlamentare ha appena detto una bestialità provocatoria (tipo Salvini che con la faccia bruciata dal sole preso al Papeete dice agli avversari di invidiarne l’abbronzatura) lasciatelo sprofondare in un silenzio che permetta allo spettatore di elaborare quanto ha appena detto. Lasciate che la sua provocazione muoia nel silenzio imbarazzante della sua miseria. Prendete appunti, e quando la parola passerà a voi avrete avuto il tempo di elaborare la migliore risposta che vorrete. Milioni di persone lo apprezzeranno. Urlate in preda all’isteria e passerete solo per maleducati e dalla parte del torto. L’Italia per salvarsi dalla spirale di follia in cui sta sprofondando ha un bisogno enorme di riscoprire l’educazione e il rispetto verso il prossimo e verso la sacralità delle nostre istituzioni e nei nostri luoghi democratici. Sforzatevi di essere i primi a dare l’esempio. Ne guadagnerà il Paese e – statene certi – ne guadagnerete anche voi in termini di rispetto da parte della maggioranza silenziosa che vi ascolta e che vi guarda. E che giudica. Anche su questo.