A PROPOSITO DEL PALAZZO OCCUPATO DA CASAPOUND

A PROPOSITO DEL PALAZZO OCCUPATO DA CASAPOUND

Vi ricordate il palazzo occupato da CasaPound? Quello per cui non viene pagato un centesimo? Bene, oggi c’è una buona notizia: la giustizia inizia a fare sul serio. Lo Stato inizia a farsi sentire. Forte e chiaro. E’ infatti notizia di adesso: i magistrati chiamano a giudizio dirigenti e funzionari dell’Agenzia del Demanio e del MIUR per far loro una semplice domanda: ma perché, in 15 anni, non avete mai riscosso quanto CasaPound doveva allo Stato avendo occupato un suo stabile? Nel provvedimento di citazione a giudizio si legge: “non è tollerabile in uno Stato di diritto una sorta di espropriazione al contrario, che ha finito per sottrarre per oltre tre lustri una struttura di ben sei piani, sede storica di uffici pubblici, al patrimonio (indisponibile) dello Stato, causando in tal modo un danno certo e cospicuo all’erario”. Ed è vero. Non è tollerabile. Non è tollerabile che lo abbiano occupato. E non è tollerabile non capire perché qualcuno, per anni, non abbia chiesto loro quanto spettava di diritto allo Stato. Avanti così dunque: dritti fino in fondo. Per scoprire la verità. E sia mai che, stavolta, finalmente venga davvero fatta giustizia.