CHAPEAU JASMINE
“Non pestare troppo la coda del cane che dorme, perché quando si sveglia è pericoloso”. È uno dei tanti gentili commenti che i supporter leghisti hanno rivolto a lei, Jasmine Cristallo, 38 anni, mamma, portavoce delle sardine calabresi. Glielo hanno rivolto perché il “Capitano” ha pensato bene di dare una sua intervista in pasto agli haters sulla sua pagina Facebook. Come sempre avviene d’altronde. Perché ormai il modello è questo: parli e non lo fai a favore di Salvini? Bene. Preparati: ti aspetta il massacro mediatico. Durissimo. Violento. Persino minatorio. Ma cosa è successo poi? Che Jasmine ha risposto. Si rivolge direttamente a lui, al “capo” : “(…) Salvini, abbiamo entrambi figlie femmine ed è per questa ragione che le chiedo se ha intenzione di raccontare a sua figlia, quando non sarà più piccina, che oggi sulla sua pagina Facebook permette a legioni di frustrati di sfogare pulsioni sessuali represse. Lo saprà sua figlia che consente ai suoi sostenitori di inneggiare allo stupro di gruppo per “punire” una donna che semplicemente non la pensa come lei? Racconterà a sua figlia che espone foto di donne solo per farle dileggiare e violentemente aggredire con frasi e aggettivi raccapriccianti? Racconterà che ha postato su Facebook la foto di una ragazzina che ha fatto scioccamente un gesto con il dito medio ( lo stesso che lei utilizza spessissimo per rispondere a giornalisti e contestatori, come testimoniano molteplici scatti) e che per quel gesto, quella ragazzina è stata costretta a chiudere le sue pagine social per proteggersi dalla valanga di violenza verbale (speriamo solo quella) che le ha volutamente scatenato contro? Quando teneramente le mette lo smalto o assiste alle recite natalizie, ci pensa a come si sentirebbe se fosse sua figlia LA vittima di quella stessa violenza che infligge ad altre donne? Posso per ora raccontarle come ha reagito la mia di figlia, che ha 19 anni ed ha commesso la sciocchezza di leggere i commenti a me destinati dai suoi campioni di civiltà: tremava. L’ho rassicurata così come una madre può e sa fare e le ho spiegato che certe battaglie passano anche attraverso queste prove certamente non gratificanti, ma che meritano, comunque, di essere condotte con tenacia e convinzione. Ha compreso come solo attraverso il sentire femminile si può comprendere…Quanto a lei, Salvini, non mi aspetto delle risposte ma sappia che da oggi ho una ragione in più per non arretrare di un passo e difendere il mio diritto al dissenso, a battermi per un mondo civile, in cui le donne non vengano brutalizzate. Lo devo a noi donne, a mia figlia ed anche alla sua.” Chapeau Jasmine. La lezione l’hai data. Anche a chi, come lui, non la imparerà mai.
