MI SPIACE, LA TREGUA NATALIZIA E’ GIA’ FINITA

Ormai era buio quando ieri i TG annunciavano trionfalmente le anticipazioni sui dati che il Viminale comunicherà tra qualche giorno. Esultate, Italiani Brava Gente.Gli sbarchi nel 2019 si sono dimezzati rispetto al 2018 e sono addirittura un decimo rispetto a quelli del 2017, e di quelli che non ce l’hanno fatta a sbarcare, di quelle dodicimila persone rispetto all’anno scorso o centomila rispetto a due anni fa, non importa uno stracazzo di niente a nessuno. E dove sono?Potrebbero essere in fondo al mare, o rinchiusi in un lager libico sotto le cannonate di Haftar, o a crepare di guerra e di fame nei loro strafottuti paesi d’origine. Che siano lì oppure a tagliare il pandoro in una villetta di Abidjan a noi importa zero. Tutto ciò che conta per noi, come ci ricorda quel simpaticone di Checco Zalone, è che non ci rompano le scatole ai semafori e al supermercato, e possibilmente che non ci scopino le mogli. Siamo i campioni del mondo.La staffetta di Minnitì, Salvini e Lamorgese ha funzionato alla perfezione, un passaggio di testimone senza incertezze, un crescendo di disumanità che vede persino aumentare i rimpatri e, dulcis in fundo, in virtù dell’abrogazione dei permessi umanitari contenuta negli editti salviniani, buttare in mezzo alla strada quelli che a non crepare ce l’avevano fatta. Non ci provi neppure a rassicurarmi, ministra Lamorgese.Le sue promesse con verbi tutti al futuro assomigliano troppo a quelle che sono state sempre fatte e puntualmente tradite. Se lei e il governo di cui fa parte aveste intenzioni serie nel ripristino dell’umanità e della decenza avreste già abrogato i decreti sicurezza e smesso di finanziare i lager e gli aguzzini di Fayez Al-Sarraj. E invece proprio non se ne parla.