PICCOLO MONTENEGRO GRANDI PRETESE, DOPO LA NATO UNA CHIESA NAZIONALE

PICCOLO MONTENEGRO GRANDI PRETESE, DOPO LA NATO UNA CHIESA NAZIONALE

Montenegro e la chiesa ortodossa nazionale. Si fa finta di litigare sulla storia ma in gioco ci sono vaste proprietà da sottrarre all’autorità del Patriarca di Belgrado. Esplode la rabbia del clero ortodosso serbo e dei nazionalisti in Bosnia e Serbia.In Montenegro, microbo balcanico stretto tra Croazia, Serbia e Albania, nasce la «Chiesa di Milo Đjukanovic». Attenti alla strana barretta sulla gamba dritta della D maiuscola, che letta in serbo, pardon, in montenegrino, la devi leggere G, ‘Chiesa di Milo Giucanovic’, presidente montenegrino praticamente a vita, ma sempre regolarmente eletto. Titolo efficace sul Manifesto, cronaca seria di Alessandra Briganti. «Una nuova scossa torna ad agitare i Balcani. Epicentro del terremoto, Podgorica dove ieri all’alba è stata approvata la legge sulla libertà religiosa al termine di una tumultuosa sessione parlamentare culminata con l’arresto di 22 persone tra cui 18 deputati contrari alla legge». Un ritorno ai Balcani caldi dell’era Milosevic e della piccola Jugoslavia di Serbia e Montenegro?… CONTINUA SU REMOCONTRO: