UN FINALE D’ANNO DA GRILLINO

UN FINALE D’ANNO DA GRILLINO

E finalmente, proprio agli sgoccioli di questo politicamente penoso anno di grazia 2019, posso schierarmi senza titubanze e perplessità dalla parte del Movimento 5 Stelle. Parlo della prescrizione dei processi, e ne parlo da tetragono garantista lontanissimo dal fascino delle manette, delle sbarre e della galera. Ne parlo come chi intende la parola “garanzia” a salvaguardia dei presunti colpevoli ma anche del diritto delle vittime ad avere giustizia. Giustizia non a tutti i costi sbattendo in carcere qualcuno se sussiste anche il minimo dubbio sulla sua colpevolezza, ma neppure sottraendo ad una sentenza definitiva chi magari è già stato giudicato colpevole in primo grado e in appello, magari una settimana prima che un iter processuale di vari anni giunga alla sua conclusione, qualunque essa sia. Non occorre un leguleio per capire che se da una parte è giusto che un reato decada quando non si è riusciti ad identificare un presunto colpevole per molti anni, dall’altra è a dir poco immorale sottrarre quel presunto colpevole ad un’equa sentenza soltanto perchè le sue capacità finanziarie gli consentono di protrarre il processo all’infinito con ricorsi, eccezioni, ricusazioni, pretesti e cavilli che solo un costosissimo collegio difensivo può fornire. Certamente non funziona sempre e molti riccastri sono finiti in carcere lo stesso, e certamente molti dei 150.000 reati prescritti ogni anno non destano eccessivo allarme sociale, ma con la stessa certezza possiamo dire che per Berlusconi questo sberleffo alla giustizia ha funzionato 9 volte, e che Andreotti si vide prescrivere una condanna gravissima come il concorso in associazione mafiosa soltanto per l’eccessiva stagionatura dei reati accertati. E non parliamo di Licio Gelli, dei responsabili della strage di Viareggio, dei morti da amianto, degli inquinatori di Porto Marghera e chi più ne ha più ne metta. Possiamo accettare che la giustizia sia lenta, farraginosa e imperfetta come tutte le umane cose e dobbiamo pretendere che venga costantemente migliorata, ma certamente dobbiamo respingere l’idea che sia diversificata per censo e ricchezza dell’imputato.