LE MANOVRE DI RUSSIA E CINA NEL GOLFO, LE PROTESTE IN IRAN E LIBANO
L’Iran è sempre al centro dei giochi. Le manovre insieme a Russia e Cina nel Golfo, le tensioniper le proteste interne e quelle legate alle proteste in Iraq e Libano, due paesi dove gli ayatollah hanno grande peso. E ovviamente il tema del nucleare. Oggi, il ministro degli Esteri iraniano Mohammed Zarif è atteso a Mosca per colloqui con il collega russo Lavrov. Parleranno delle agende regionali come la Siria – dove i due alleati muovono in parallelo – ma discuteranno soprattutto del dossier atomico. # Il Cremlino ha sempre appoggiato con decisione la posizione iraniana e, anche di recente, ha criticato le sanzioni economiche adottate su iniziativa di Washington. La Casa Bianca è uscita unilateralmente dall’accordo nucleare sollecitando passi più profondi e ampi in tema di disarmo. Nell’ottica di Trump si deve discutere dell’intero arsenale, compresi i missili. In mezzo gli europei e il Giappone che hanno cercato di riannodare la trattiva. # L’Iran, per ora, ha escluso colloqui diretti, però ha accettato uno scambio di prigionieri con gli Usa. Qualche osservatore è convinto che pur tra scambi di minacce e moniti alla fine potrebbe aprirsi uno spiraglio. Una fiducia non condivisa da quanti danno maggiore peso alla tesi del confronto continuo sulle rotte del petrolio, nello scacchiere siro-iracheno, su Israele e ovunque le agende divergono. Pochi giorni fa il capo di Stato Maggiore israeliano Kochavi ha dichiarato in pubblico che Gerusalemme non esclude la possibilità di un conflitto limitato con l’Iran. # Ci sono tanti fronti aperti. Ieri avevamo segnalato il pericoloso episodio dell’attacco con razzi contro una base statunitense in Iraq, tiro attribuito alle milizie sciite filo-iraniane. Ieri la risposta: caccia Usa hanno bombardato alcune installazioni legate a queste fazioni. Grande allarme.
