POTREI SBAGLIARMI MA…

Date per acquisite l’empietà della Lega, la timidezza del PD e l’irrilevanza dei partitelli di seconda linea sto concentrando la mia attenzione sul M5S, unico elemento politico che potrebbe riservare qualche sorpresa, e lo faccio visitando tutte le pagine grilline a cui ancora ho accesso. La sensazione che ne ricavo non è solo quella trita e ritrita di un partito spaccato in due con destre e sinistre contrapposte al suo interno. Certamente ci sono e tra fughe ed espulsioni c’è poco da stare allegri, ma l’aria che si respira tra i militanti è quella dell’attesa. L’attesa di un “colpo di teatro” che rimetta le cose a posto, e questo evento di resurrezione non potrà essere la riapparizione di un ormai opacizzato Di Battista o il licenziamento di un consunto Di Maio. Ciò che tutti sembrano attendere è il ritorno del Redentore, del Padre Nobile del Movimento che nella sua infinita saggezza saprà usare la sua spada di fuoco contro tutti i nemici, interni ed esterni. Del resto, se si chiamano Grillini e non Giggini o Alessandrini una ragione ci deve pur essere.