COMMENTO AL CAMPIONATO: PIOVONO GOL, SOLO IBRA A SECCO
La 18’ giornata del campionato ha portato, assieme alla calza della befana, una valanga di gol, ma, quello più atteso, non è arrivato. La presentazione faraonica e le grandi aspettative, assieme alle grandi promesse ( farò esplodere San Siro, ho pronta un’esultanza da Dio) hanno da una parte stimolato gli altri grandi bomber del campionato, e dall’altra partorito un misero e deludente topolino, sotto forma di uno zero a zero. Così iniziava nell’anticipo il capocannoniere del campionato Immobile che con una doppietta regalava tre punti alla Lazio e la nona vittoria consecutiva, con il sesto gol arrivato ancora nei minuti di recupero, e in conseguenza di ciò si scatenava Ronaldo con la sua prima tripletta italiana, seppellendo il malcapitato Cagliari, e ottenendo un altro suo record personale: quello di avere segnato a tutte squadre italiane.Nello stesso momento a Bergamo, l’incredibile Atalanta confezionava, dopo quella al Milan, un’altra “ manita ” con Gomez e Ilicic autori di tre dei 5 gol con cui veniva annichilito il Parma. Per non essere da meno poi nel posticipo rispondevano la coppia interista Lu-La che con i loro gol sbancavano il San Paolo e agganciavano la Juve in testa al campionato. Una vera e propria pioggia di gol e una conseguente entusiasmante fuga a tre che da otto anni non si vedeva. La Lazio seppur a sei punti dalle battistrada ma con una gara in meno, battendo il Verona, (cosa comunque non scontata visto le performance degli scaligeri) si posizionerebbero a soli tre punti e, senza le fatiche europee da affrontare, si porrebbe a seria candidati allo scudetto.Per la squadra di Inzaghi non è stato facile aver ragione di un Brescia che, seppur costretto a giocare un tempo in 10, ha resistito fino alla fine, ma i minuti di recupero, ormai una costante per i capitolini, hanno dato ragione ad Immobile e C, alla lunga la miglior qualità, assieme alla forza fisica sui palloni alti, hanno avuto fatalmente la meglio. Inter e Juve, ricominciano il 2020 da dove avevano finito con i loro cannonieri a segno con doppietta e tripletta. Dopo un primo tempo dominato,ma sterile, la squadra di Sarri, sbloccando il risultato, ha trovato terreno fertile e ha tramutato in gol la netta supremazia, così Ronaldo e anche Higuian si sono espressi nella loro lingua migliore: realizzare gol. Sarri ha detto alla fine che è stata la sua Juve migliore, finalmente dominante per almeno 80 minuti e senza concedere nulla all’avversaria, sicuramente ha ritrovato un Ronaldo rigenerato che, senza alcun più dolore, sta ritornando il bomber implacabile che tutti conoscono.Qualche dubbio ci rimane su un centrocampo un po’ così, con Rabiot e Ramsey ancora al di sotto delle aspettative, e con Matuidi un po’ impacciato, ma i 4 gol con cui il Cagliari e stato tramortito parlano da soli. Era per l’Inter un esame ostico, e non solo per la pressione che potevano aver esercitato le vittorie di Lazio, Juve e Atalanta, ma perché per l’Inter il San Paolo era un tabù ( non vinceva dal 1997) e neppure Conte vi aveva mai vinto.Esame superato e con lode: magistrale la prima mezz’ora, dominata con autorità e qualità, con un aggressione alta e continua ( chi parla in tv di contropiede e ripartenze vede troppe partite assieme e fa confusione) che ha messo in difficoltà il Napoli fin dall’inizio schierato con Di Lorenzo centrale, autore poi della scivolata che ha permesso il gol a Lukaku. È sicuramente vero che i gol sono stati propiziati da errori banali dei partenopei, ma è altrettanto vero che nella prima mezz’ora il dominio è stato netto e Meret si era dovuto superare in più occasioni. Certo il Napoli di questi tempi non è più la grande squadra ammirata in questi anni ma la vittoria netta e meritata rimane significativa, 8 vittorie su 9 in trasferta ( e una sfuggita a Firenze per un gol dopo il novantesimo) sono dati inconfutabili, come lo sono i 32 gol già messi a segno in stagione dalla coppia micidiale Lukaku-Lautaro Martinez. I due attaccanti oltre a segnare a raffica fanno giocare bene la squadra, corrono, rincorrono, e offrono sempre soluzioni ai compagni, insomma sono la vera forza di questa squadra, con buona pace del “ noto professionista” che aveva ironicamente sentenziato “ no Icardi-no Party”. Per parlare dell’Atalanta servirebbe un nuovo vocabolario, gli aggettivi sono finiti, la squadra di Gasperini gioca e si trova a meraviglia e seppellisce di gol chiunque gli capiti a tiro, solo applausi. Sarà bello sabato sera vederla all’opera a San Siro, il miglior attacco contro la miglior difesa, e non sarà solo una gara spettacolare, sarà anche importante perché questa Atalanta può legittimamente sperare di andare a San Siro per vincere, giocano con entusiasmo e leggerezza mentale, hanno una condizione fisica invidiabile e nessun traguardo può essergli escluso.Per l’Inter sarà un altro grande test, che deciderà anche il titolo, seppur pleonastico, di campione d’Inverno, anche perché la Juventus il giorno dopo sarà di scena all’Olimpico contro una Roma ferita ma di certo ambiziosa e coriacea.Sarà un bello spint. Il Torino incorna la Roma con un super Belotti, a proposito di bomber in forma, e costringe la squadra di Fonseca a battere un colpo a vuoto nella sua corsa Champions con l’Atalanta che si è avvicinata vistosamente, ora ad solo punto. Il Milan rimane una delusione e una totale confusione.Come si poteva immaginare IBRA non è bastato, Pioli, saggiamente, lo ha tenuto inizialmente in panchina, ( non giocava da ottobre e non poteva avere nelle gambe più di 30/35 minuti) ma almeno quando lui è entrato un po’ di presenza e di mischie in area si sono viste.Però se il meglio deve essere uno di 38 anni che non giocava da Ottobre e che comunique giocava nel campionato americano, pensate a che livello sono gli altri se si esclude Donnarumma, che alla fine salva il Milan da un’inopinata sconfitta. Detto del grande colpo del Torino, compie un gran passo anche il Verona che vincendo a Ferrara, vanifica la vittoria che gli estensi avevano colto a Torino e li ricaccia in ultima posizione con Semplici sempre sulla graticola. La squadra di Juric è sicuramente la grande rivelazione di questo campionato, gioca un calcio aggressivo e coraggioso dando sempre del filo da torcere a tutti, e viaggia a pochissimi punti dalla zona Europa, ma a tanti punti da quella della retrocessione. Bel colpo anche dell’Udinese che ormai ha confermato definitivamente Gotti in panchina e che vincendo a Lecce, compie un bel balzo in avanti e si attesta a +7 dalla zona rossa, non male.Malissimo invece per il Lecce che proprio in casa non riesca a carburare e che con questa sconfitta rimane appena un punto dalla terz’ultima, il Brescia. Compie un passo in avanti il Genoa del nuovo- terzo tecnico Nicola che vince al fotofinish una partita fondamentale con un Sassuolo che, spesso e volentieri, raccoglie meno di ciò che merita, e non solo per colpe loro. Fra Bologna e Fiorentina, partita dai tanti ex, il nuovo tecnico Iachini, viene ripreso proprio ad un secondo dal gong, con un gol di Orsolini alla Mihajlovic che qualcosa gli dovrà pure aver insegnato per battere una punizione così.Si sa, le squadre di Miha non mollano mai fino alla fine. Anche Ranieri coglie il suo prezioso punticino a San Siro e si tiene leggermente fuori dalla zona calda che quest’anno sembra coinvolgere diverse squadre che non erano pronosticate. Il prossimo turno, come già detto, l’ultimo del girone di andata, determinerà il campione d’inverno e anche Lazio-Napoli sarà una gara importantissima per la vetta, mentre, anche Verona- Genoa chiarirà se la cura Nicola funziona davvero. Salutiamo De Rossi che dopo una mezza esperienza Argentina, abbastanza altalenante, torna in Italia e appende le scarpe al chiodo, un grazie per il titolo mondiale che ci ha regalato, un applauso per la sua grandissima carriera, e un piccolo buffetto per non aver capito che, forse, la Roma, nel non rinnovargli il contratto, non aveva tutti i torti. I grandi giocatori, purtroppo, fanno fatica a capire quando non lo sono più.
