SERIE A: RONALDO DA’ SPETTACOLO, CAGLIARI ANNICHILITO 4-0

SERIE A: RONALDO DA’ SPETTACOLO, CAGLIARI ANNICHILITO 4-0

I bianconeri calano il poker con i sardi: anche Higuain in rete. Il portoghese sfata un tabù: con le reti al Cagliari ha fatto gol a tutte le squadre di serie A incontrate. Bonucci con la presenza odierna risulta il secondo più presente, dopo Messi, dei calciatori nei 5 campionati europei più importanti. Un tempo con fiatone, un tempo al galoppo sfrenato.La Juventus travolge il Cagliari per 4-0 e inizia nel modo migliore il nuovo anno lasciandosi alle spalle l’amarezza per la sconfitta in Supercoppa.Tripletta di Cristiano Ronaldo, un lampo di Higuain nei suoi venti minuti perfetti, nessun errore commesso (era proprio quella la preoccupazione di Sarri), una vittoria che vale molto più dei normalissimi tre punti. Evitare gli errori commessi nell’ultimo mese del 2019: questo l’ordine di Sarri. Le modalità dell’esecuzione sono chiare fin dai primi minuti della partita.Distanze brevissime tra i reparti, possesso palla ancora più esasperato rispetto a quanto accadeva nelle precedenti uscite. Juve avanti, tutta avanti.Praticamente sempre nella metà campo avversaria, praticamente sempre padrona del gioco.Con una ovvia reazione da parte del Cagliari: tutti dietro, in attesa di eventi, attenti a non lasciare mezzo centimetro ad avversari che nonostante la loro eccezionalità non possono certo violare le leggi della fisica. E magari la tentazione di arrivare a una soluzione personale, tentazione nella quale cade per caratteristiche tecniche e psicosomatiche soprattutto Ronaldo, un po’ più libero in questa formula con il trequartista rispetto a quando si gioca con il tridente. Alla fine del primo tempo probabilmente nemmeno Sarri saprebbe dire se il bicchiere è mezzo vuoto o mezzo pieno. A favore del suo lavoro può vantare la presenza costante nella metà campo avversaria (63% di possesso palla), la voglia continua di dialogo e di fraseggio, l’atteggiamento improntato alla grandissima attenzione di tutti. Tutte considerazioni che possono solo dare delle gioie a un allenatore.Non altrettanto si può dire della parte conclusiva.La rinuncia al tridente libera la mente di Ronaldo e Dybala, ma regala anche agli avversari la possibilità di darsi un’organizzazione difensiva più semplice. A un certo punto Sarri prova a dare più profondità mettendo Ronaldo a fare praticamente il centravanti, passando dal 4-3-1-2 a una specie di 4-3-2-1, ma la coppia difensiva Walukiewicz-Klavan non sbaglia una chiusura, con l’aiuto dei due esterni Cacciatore e Pellegrini, ma anche e soprattutto di un centrocampo che riesce a filtrare quasi tutto, evitando alla proprie spalle dei pericolosi uno contro uno. Il calcio però ha una serie di componenti che possono determinare un risultato e che rendono questo gioco così popolare. Va bene la tattica, va bene la tecnica, ma poi c’è la componente emotiva. Basta un attimo di distrazione e tutto può essere vanificato, anche il patrimonio di un tempo intero giocato in maniera difensivamente ineccepibile. Stavolta il fattore decisivo prende le sembianze di Klavan, che va contro i dettami fondamentali insegnati all’oratorio, passa dalla fascia sinistra verso il centro, lui non sa a chi, ma è l’unico a non saperlo. Lì c’è Ronaldo che raccoglie e ringrazia. Juve in vantaggio e tanta fatica cagliaritana in fumo. Il resto della partita racconta che il calcio negli anni è cambiato ma nonostante tutto certi meccanismi rimangono invariati nel tempo. Una volta sbloccato il risultato, cambia tutto. La squadra di Sarri inizia a sciogliersi, si esprime come sa, arriva sempre più spesso dalla parti di Olsen.Ci prova Dybala varie volte. non segna ma alla fine va a conquistarsi un rigore che Ronaldo, ancora lui, trasforma nel gol del 2-0. Qui la partita finisce, o ,meglio finisce per il Cagliari e diventa un positivo allenamento per la Juventus, che va ancora in gol con Higuain e di nuovo Ronaldo., che si diverte a provare situazioni inedite, che esce dal campo con la certezza di avere iniziato alla perfezione il nuovo anno e con la speranza di avere messo da parte gli errori commessi alla fine di quello vecchio.