A PROPOSITO DELL’ATTACCO IRANIANO ALLE BASI USA E DELLE 80 VITTIME POI SMENTITE
La pioggia di «proiettili» permette agli ayatollah di vendicare – in qualche modo – Qassem Soleimani al tempo stesso indica la volontà di chiudere questo round senza aprire il conflitto totale. Una reazione proporzionata e in qualche modo “telefonata”. Lo confermano alcuni elementi emersi durante la giornata. Li sintetizzo. Le testate – secondo alcune versioni – avrebbero centrato le aree più remote delle basi. Quattro sono cadute lontane. L’Iraq è stato avvisato da Teheran su imminente attacco, messaggio poi passato agli Stati Uniti. Nell’amministrazione americana – spiega la Cnn – c’è l’idea che l’avversario abbia cercato di evitare vittime. Inizialmente i pasdaran hanno sostenuto di aver provocato 80 morti, dato smentito sia dagli Usa che da Bagdad. Le ricostruzioni che portano a ridimensionare il bombardamento possono essere legate a dati concreti o meno, ma è anche importante la narrazione dei fatti inclinata – per quanto sia possibile – verso il raffreddamento del contrasto. Ma ricordate, siamo in un’area del mondo dove le sorprese sono sempre possibili.
