IN ITALIA TROPPI INCIDENTI STRADALI E POCA IMPUNITÀ
Se c’è un Dio, non credo che condannerebbe alla dannazione eterna il giovane altoatesino Stefan Lechner per aver ucciso sette coetanei guidando in stato di ubriachezza e, tipicamente, ad alta velocità. Non era sua intenzione fare una strage e Dio sa leggere nei cuori, o almeno dovrebbe. Ma la giustizia umana è molto più limitata: contrariamente a quanto affermano i buonisti su mandato dei ricchi che vogliono continuare a depredare, corrompere ed evadere il fisco senza reali rischi, il suo scopo è semplicemente prevenire vendette personali e soprattutto dare l’esempio in modo che simili atti vengano evitati in futuro.Per cui il signor Lechner (come il signor Renelli, che a Senigallia, ubriaco pure lui, ha falciato due ragazze), parecchi anni di galera dovrebbe farseli, senza sconti, senza uscite premio e certamente senza domiciliari (una forma di detenzione fasulla, da abolire), anche se fosse sinceramente pentito, anche se persona tutto sommato buona. E chi non causa alcun incidente ma va troppo forte o con un tasso alcolico superiore a quello stabilito dalla legge, dovrebbe essere sicuro che prima o poi lo beccheranno, e che allora gli sarà levata la patente (per anni) e che l’auto gli verrà sequestrata e che verrà multato pesantemente, in proporzione al suo patrimonio o stipendio (verificati dalla Finanza): senza scappatoie o sotterfugi, senza alcuna clemenza. Solo così tante vite potranno essere salvate in futuro: facendo diventare responsabili loro malgrado gli innumerevoli stronzi e stronzetti che in Italia se ne fregano del codice della strada e in particolare dei limiti di velocità e del divieto di bere prima di mettersi al volante.Sono decenni che i liberisti hanno smesso di far rispettare le regole e di farla pagare ai colpevoli. La ragione è semplice: la deregulation è il loro mantra e l’illegalità di massa lo strumento che usano per indebolire l’autorità dello Stato a vantaggio dei privati e al tempo stesso assicurarsi l’appoggio dei vincenti e dei rampanti, ossia di coloro che agiscono solo per il proprio profitto o piacere, del tutto indifferenti al bene comune e sociale.Non è solo che in Italia ci sono troppi incidenti stradali. C’è troppa impunità: manca la certezza della pena. Coloro che da questo permissivismo ci guadagnano, e sono tanti, hanno già numerosi partiti a proteggerli e giustificarli, e li ricompensano con il loro voto. Spero che questo governo, e in particolare il M5S, comprenda la necessità morale ma anche il vantaggio politico di schierarsi apertamente dalla parte degli altri, dei cittadini scrupolosi e onesti, che rispettano la legge anche quando sarebbe facile ignorarla ma che non continueranno e essere virtuosi indefinitamente in un sistema che non punisce con intransigenza e durezza i criminali e gli stronzi e incoraggia la rassegnazione ai loro soprusi.
