LA NUOVA STELLA DEL CINEMA TIMOTHE’E CHALAMET

Chiamalo col suo nome: l’attore più in ascesa del mondo. Timothée Chalamet, giovane franco-americano dai tratti gentili, rivelatosi con “Chiamami col tuo nome” di Luca Guadagnino, non si ferma più. Il suo prossimo personaggio – mentre da domani sarà nelle sale in “Piccole donne” di Greta Gerwig, unico oggetto del desiderio delicato e chic in un film tutto femminile – sarà Bob Dylan.Con la sua bellezza leggera, androgina, Chalamet è chiamato a interpretare il talento spigoloso, l’anticonformismo ostinato del più grande cantautore di sempre. E a raccontare il momento in cui il profeta del folk scelse il rock ‘n’ roll.Chalamet, venticinque anni, sarà diretto da James Mangold, il regista che ha appena fatto incassare 200 milioni di dollari con “Le Mans ’66 – La grande sfida”. Il titolo provvisorio del film è “Going Electric”: Bob Dylan è parte attiva del progetto. Il film è prodotto dal suo manager Jeff Rosen, e prende le mosse dal libro di Elijah Wald “Dylan Goes Electric”. E non si riferisce a un momento qualunque della carriera di Dylan, ma ad un momento chiave, cruciale.Era il 1965. Bob Dylan era il dio, il poeta di una generazione. Erano usciti gli album “The Freewheelin’ Bob Dylan”, con la canzone “Blowin’ in the Wind”, e “The Times They Are A-Changin’”. Nei primi album, Dylan suonava la chitarra acustica, e si accompagnava con un’armonica. Sarebbe stato il modello anche per tutti i cantautori italiani.Ma nel luglio 1965 uscì “Like a Rolling Stone”, con un sound molto più rock. Pochi giorni dopo, al Folk festival di Newport, Bob Dylan fece il suo primo concerto elettrico. Nel tempio del folk, sublime sacrilegio. Fu una decisione improvvisa: “Pensano di tenere gli strumenti elettrici fuori di qui? Beh, io li userò”.Fu accolto da “buu” e fischi. Fu criticato dai leader dei movimenti folk, fu messa in discussione la sua dimensione “politica”. Giorni dopo, a Manchester, uno del pubblico lo chiamò “Giuda”. Ma Dylan continuò per la sua strada, che peraltro non è stata mai lineare, e lo ha visto passare dal folk al rock al country. Ma quel momento, quella crisi, quei “buuu” sopportati con coraggio sono stati il momento di svolta della sua carriera.Alla fine, Dylan quel giorno suonò due canzoni in acustico: “Mr. Tambourine Man” e “It’s All Over Now, Baby Blue”. Poi lasciò il palco – fra gli applausi, stavolta – e non ci tornò più per 37 anni.“Going Electric” sembra nascere proprio dalla volontà di Dylan di chiarire i conti con quel passato: intanto, Chalamet starebbe già prendendo lezioni di chitarra. Se acustica o elettrica, non è dato saperlo.