AIUTARE NON PUÒ ESSERE UN CRIMINE

AIUTARE NON PUÒ ESSERE UN CRIMINE

Caro don Massimo Biancalani, cosa dire ancora oggi se aiutare può esser considerato un crimine. Cosa pensare se fare del bene, gratuitamente, può esser considerata colpa grave.Cosa pensare se mettere in atto ogni sforzo pur di salvare ogni singola vita, se mettere in campo ogni possibile fatica pur di alleviare un sola sofferenza, pur di non sbattere la porta in faccia ad un fratello può esser considerato inopportuno, di disturbo, controcorrente.Caro Massimo cosa dire di quelle opacità, di quelle distanze, del continuo lavorio da accanimento, mai soddisfatto che vuol portarti via dalla Chiesa, non dalla tua Chiesa, ma dalla Chiesa.Certo a guardare con gli occhi di oggi, la gioia, la vicinanza di tanti che sono tornati a starti vicino allieva molti dispiaceri ma non basta.Riscalda il cuore quel sentimento di bene che ti circonda, ma ancora non può bastare.C’è ancora un mondo che ti vede di impaccio, che ti considera divisivo come se gli insegnamenti del Vangelo siano fatti del Racconto di un Uomo che non metteva in discussione la quiete, le regole.Ambienti che in una logica per niente riconducibile all’adesione ad un impegno, forte, convinto, preferiscono percorrere le strade già tracciate per proprio conto nella convinzione che tutto il resto possa scorrere. Tutto, eccetto il proprio destino. Eppure verso di loro nessun rancore, nessuna rabbia, solo la voglia di comprendere come possa esser possibile dover considerare l’aiuto, il sostegno, il soccorso disinteressato come un crimine.Si una domanda forte, assordante, come il rumore, come l’odore, come il profumo di quei corpi “ammassati”, ma sereni per aver trovato una mano tesa che non trema delle miserie di noi poveri cristiani