SALVINI E I SUOI DIECIMILA TWEET ALL’ANNO. TROPPO DI TUTTO TRANNE CHE DI CONTENUTI

SALVINI E I SUOI DIECIMILA TWEET ALL’ANNO. TROPPO DI TUTTO TRANNE CHE DI CONTENUTI

Diecimila tweet all’anno. Riuscite ad immaginare? 27 al giorno. Un lavoro. Quello di Salvini. Perché oggi una notizia ci rivela questo. Ma anche qualcos’altro. Qualcos’altro di più sconcertante: le statistiche su quei 10.000 tweet. Che si suddividono così: ° Nel 40% dei tweet ha attaccato qualcosa o qualcuno (comprese ong e migranti)° Nel 20% dei casi ha fatto campagna elettorale° Nel 7,4% ha parlato di cronaca nera° Nel restante 32,6 % ha – letteralmente – parlato del Natale, diffuso notizie false, parlato di Bibbiano, attaccato chi canta “Bella ciao”, pubblicato foto di cibo, lodato i giornalisti di Rete4. E, testualmente, “inviato bacioni”. Ma che cosa notiamo mancare in queste statistiche?Le proposte. I contenuti. Le idee. Per un uomo che vuole governare. Non ci sono, se non le sparate da campagna elettorale. C’è solo attacco, rancore riversato su altri. E qualche piatto di pasta. Punto. Qui sta la gravità. Su questo dobbiamo riflettere con preoccupazione.Perché anche volendo estraniarci – ed è difficile – dalla persona, il fatto rimane gravissimo. Perché ci porta a realizzare la cosa più sconcertante di tutte. Che in Italia, in questo momento, quello che sta accadendo non è l’avanzare di un partito politico. Né di un uomo. Ma una scalata di un’azienda di marketing che si olia con ignoranza, disinformazione e odio di cui nessuno, in realtà, conosce i prodotti.