ANCORA ATTENTATI, ANCORA A FOGGIA, MA DAI “CUSTODI” DELLA LEGALITÀ NESSUN COMMENTO

ANCORA ATTENTATI, ANCORA A FOGGIA, MA DAI “CUSTODI” DELLA LEGALITÀ NESSUN COMMENTO

Foggia devastata dalla corruzione, dalle mafia, dalle contaminazioni della mala politica, ancora una volta, per l’ennesima volta è vittima degli attentati. Per la quarta volta in diciotto giorni. Così anche questo mercoledì notte verso le 6 è stata fatta esplodere una nuova bomba. Il gravissimo fatto è avvenuto nel centro diurno per anziani di proprietà del gruppo ‘Sanità più il cui uno dei responsabili è Cristian Vigilante. Il manager aveva già subito un attentato dinamitardo lo scorso 3 gennaio. L’ordigno è esploso mentre all’interno del centro era al lavoro una donna impegnata nelle pulizie del locale, comprensibilmente turbata sarebbe comunque rimasta illesa. Questa signora è stata soccorsa da personale del 118 e poi portata al pronto soccorso. La città pochi giorni addietro aveva partecipato ad una grande manifestazione organizzata da Libera contro le indifferenze, vi avevano partecipato insieme a don Luigi Ciotti oltre ventimila persone. Bastano le frasi pronunciate dall’arcivescovo Vincenzo Pelvi e da don Luigi Ciotti : «Foggia reagisci!Non lasciarti rubare la speranza!Foggia togliti quell’abito ingannevole di miope individualismo!Foggia reagisci contro la corruzione dei poteri forti, contro le intimidazioni, le sopraffazioni e il malaffaredi ogni tipo». Ma le organizzazioni mafiose non potevano certo tollerare ed ascoltare anzi si è visto che alcuni hanno minimizzato l’impegno, la voglia di larga parte della città Non è bastato, non poteva bastare, ma Foggia, ma dagli attestati di vicinanza a Cristian di queste ore dimostra di aver compreso, dimostrano  che ogni momento di rivendicazione di diritti e valori è fondamentale per ricostruire una coscienza troppo a lungo persa dietro il nulla. Silenzio, invece, un silenzio muto ed assordante di quanti ogni giorno si sciacquano la bocca parlando di legalità, di paure e di odio a profusione. Di quanti si professano custodi della sicurezza. Da quanti dicono di volersi assumere la responsabilità di guidarci ancora più lontano. Ma lontano dove? Sorge la domanda