LE ANALISI ERANO PER IL PASSATO, ADESSO È IL TEMPO DI AGIRE

Dunque non possiamo considerare che ci siano stati vincitori i vintiNon vogliamo considerare che oggi a Prato ci siano stati dei vincitoriNon vogliamo prendere in considerazione che ci sia qualcuno che abbia voluto giocare su questi ultimiAdesso più di uno avrà da recriminare sul perché si sono disattesi degli ordini ma proprio su questo punto viene subito la domanda su come possa esser accaduto di aver smarrito la memoria ?È venuto a pensare questo quando siamo passati da via FrascatiÈ venuto di pensare che nel nostro Paese ci sono persone pagate poco più di due euro l’oraChe si può fare a meno di pagare il giusto compenso per più di sette mesiChe ci sono aziende che dopo aver ricevuto contributi ed agevolazioni lasciano per strada le persone e le famiglieQualcuno dirà che si è voluto mettere il cappello, approfittare delle incertezze, della mancanza dei diritti ma lì c’erano persone senza quei diritti che ai più anziani di noi paiono così scontati da averli persi ormai di vista.Oggi a Prato, però c’erano i nostri ultimi quelli che accettiamo solo chini nei campi, a rompersi le schiene.C’erano quelli che lavorano grazie ai caporaliC’erano quelli che stanno ritrovandosi giorno giorno senza un documento, senza un pezzo di carta grazie al decreto del passato governo.C’erano quelli che fra poco si troveranno a giro, per le strade, nelle stazioni per essere usati, sfruttati di nuovo, per creare paure e consenso a chi alimenta l’odio.Poco importa se fossero cento o mille, questi fantasmi oggi li abbiamo visti e conosciutiLi abbiamo apprezzati per la correttezza e la dignitàLi abbiamo visti scorrere in tanti sotto le nostre ciminiere.Ci siamo dispiaciuti per certe parole gridate ma questo è purtroppo il risultato di quando da fantasmi si prova a riemergereC’erano le più di cento etnie che hanno ricordato alla nostra città che siamo tutti legati da una cintola.Che non ci possono essere fortini.Che il tempo dei convegni e delle parole forse è passato e che adesso è tempo di agire, quei diritti che altri ci hanno donato devono essere riconosciuti anche a questi nostri fratelli.Portavano cartelli “Liberi dai decreti Salvini”, “Cancelliamo le Multe” “Prato sta con gli operai” ma anche su questioni legate ai temi che saranno primari nella prossima campagna elettorale in Toscana, come il no al nuovo aeroporto di Firenze.Ci sono state tante persone naturalmente, da Prato innanzitutto, da quella città che si voleva isolasse il corteo.C’erano persone ed esponenti di partiti progressisti, figure di associazioni e movimenti e si evidenziavano le bandiere di ogni colore. Tutti uniti inpiazza a Pratomalgrado divieti e limiti. Il sindacato aveva chiesto di arrivare con il corteo in piazza del Comune ma gli organi proposti all’ultimo minuto hanno imposto di fermarsi a seicento metri dal concentramento, in pratica due passi.Una soluzione irrealistica che in pratica invitava ad essere disattesa ed infatti il corteo è arrivato proprio in piazza del Comune.Tutti uniti per protestare ed esprimere solidarietà a 21 lavoratori della Tintoria Superlativa sfruttati è rimasti senza stipendio per sette mesi.Persone che poi erano state multate, insieme a due studentesse che si erano dichiarate solidali nel dicembre scorso con sanzioni di 4.000 euro perché avevano protestato per le condizioni di sfruttamento. I manifestanti erano stati accusati di ‘blocco stradale per aver bloccato via Inghirami.Oggi è arrivata la solidarietà da tanti ma non da tutti.Prato non ha saputo ricreare quelle condizioni dello scorso anno quando di fronte alle provocazioni di Forza Nuova aveva risposto in modo condiviso.“Siamo un migliaio” ha dichiarato il sindacalista Luca Toscano, uno dei responsabili di SìCobas. L’iniziativa è stata promossa per chiedere alla prefettura di Prato l’annullamento delle multe ma anche si rivolgeva alle forza politiche per chiedere l’abolizione del decreto Salvini che porterà altre migliaia di persone a peregrinare nel vuoto, nelle piazze e nelle strade delle città.Arrivati all’altezza di piazza San Marco dopo centinaia di metri dalla partenza i manifestanti hanno poi proseguito verso il centro della città evitando facilmente lo sbarramento delle forze dell’ordine sul viale Piave.Duro il commento del sindaco della città Matteo Biffoni che peraltro aveva criticato la decisione dei SiCobas di manifestare “Pretendo che prefetto e questore diano una spiegazione di quanto è accaduto oggi. E’ inaccettabile che chi ha la responsabilità dell’ordine pubblico abbia consentito a un corteo di mettere a rischio la città in unsabato pomeriggioin cui le famiglie vanno in centro con i propri bambini a fare acquisti. L’autorizzazione della questura era fino a piazza San Marco, non so cosa sia successo ma i manifestanti hanno percorso tutto il centro fino a piazza del Comune”.Il sindaco ha poi proseguito: “L’avevo detto e lo ripeto, noi vogliamo tutelare per davvero i diritti di chi lavora, lo facciamo e lo faremo sempre con tutti gli strumenti legittimi a disposizione e con tutte le forze sane della citta, ma con queste persone che disprezzano la legalità non potrà mai esserci un dialogo”.Antonello Giacomelli, deputato e figura leader del Pd pratese ha chiesto dimissioni di prefetto e questore per non aver saputo gestire l’ordine pubblico e per non aver fatto rispettare il divieto di far arrivare il corteo in piazza del Comune.Tutt’altra prospettiva invece è stata esposta da altri esponenti dei Dem, vale fra i tanti quanto dichiarato da una di loro:“A sinistra quando ci si divide si fa un favore alla destra”, ha dichiarato la consigliera comunale del Pd Monia Faltoni che invece ha ribadito la necessità di stare al fianco dei lavoratori.Tutti invece hanno avuto da stigmatizzare i tafferugli fra le forze dell’ordine ed alcuni manifestanti che avvenuti quando ornai il corteo si era sciolto sono serviti solo a far vendere qualche copia in più a quei giornali in cerca di fatti tristi da raccontare