L’OPINABILE STORIA DELLA SOLIDARIETÀ FEMMINILE

Con la storia della solidarietà femminile ci siamo scavati un pozzo di illogicità e ridicolaggine in cui stiamo ogni giorno di più precipitando.«Io sono solidale con le donne», «Amo le donne», «Devi stare dalla parte delle donne», «Una donna non deve attaccare un’altra donna» sono frasi che non riesco a sentire senza provare un brivido.Intanto, si è solidali, si fa gruppo, si sta dalla parte di chi condivide le nostre idee e i nostri obiettivi.Perché dovrei fare gruppo e non dovrei criticare chi ha solo la ventura di appartenere come me alla metà della popolazione mondiale esclusivamente in quanto nata con le ovaie? (Tra l’altro, a questo punto vorrei capire cosa dica questa follia imperante – che non è femminista, è pseudofemminista, è una parodia del femminismo – sui trans, le trans e gli ermafroditi: come donna, con chi devo solidarizzare “per principio”?).E poi così, fingendo di non volere la guerra tra donne, non facciamo altro che implicitamente considerare gli uomini, tutti, come avversari, contro cui lottare compatte.Io sto dalla parte prima di tutto degli animali, e quindi, a scendere, degli esseri umani in stato di debolezza e degli esseri umani che mi piacciono. Alcune donne mi piacciono, alcune donne sono in stato di debolezza. Come gli uomini. Ma pensare che tutte le donne siano “deboli” proprio come condizione esistenziale è solo un insulto.