PAR CONDICIO UN PAR DI BALLE
Si riaccende la polemica sulla sovraesposizione mediatica di Salvini dopo che ieri sera è apoarso in tv tra il primo e il secondo tempo di juventus-roma. la mia percezione è alterata dalla incontrollabile repulsione che provo per il suo leader, ma la Lega sembra godere oggi dello stesso sperticato appecoramento con cui la televisione a reti unificate omaggiò la Casa delle Libertà nella campagna elettorale che portò Berlusconi alla vittoria nel 2001. Proprio come allora qualche voce fuori dal coro riesce ad intrufolarsi nelle nostre case in quei pochi format troppo popolari per essere oscurati, ma i loro contenuti vengono sapientemente diluiti dai 7 telegiornali principali nelle loro dozzine di edizioni quotidiane e completamente disinnescati da altre trasmissioni nazionalpopolari che, proprio come nel 2001, trasformano il dissenso in una grande foglia di fico utilissima per coprire le vergogne della martellante propaganda filoleghista. Se poi a questi minutaggi televisivi scandalosi aggiungiamo la tremebonda e scarsa incisività delle domande degli intervistatori e l’abilità del leader leghista e dei suoi accoliti nell’eludere quelle meno gradite e di lanciarsi in interminabili supercazzole che chi dovrebbe si guarda bene dall’arginare, abbiamo la ripetizione di quel Bruno Vespa, più complice che arbitro, accanto a Silvio Berlusconi che firmava il puteolente “Contratto con gli Italiani”.
