CALLIPO E ZINGARETTI CHIUDONO A REGGIO CALABRIA: È IL SOGNO DEL RISCATTO
Reggio Calabria. Palazzo del Consiglio Regionale, sala Calipari. La più grande. Quella che crea ansia a chiunque voglia preparare un evento. I posti vuoti sanciscono impietosamente il fallimento di ogni iniziativa. Per questo è lo spauracchio dei politici che temono, causa la loro, ormai, consueta impopolarità, di non riempire le poltroncine. Oggi alle diciotto sfatato un mito negativo. Sala gremita. Occupate tutte le poltrone…persino quelle riservate ai candidati. E nessuno ha osato fare alzare la gente comune, neppure gli stessi assegnatari dei posti giunti in ritardo. Probabilmente sapevano che Callipo non avrebbe gradito. Quella gente, quella tanta gente assiepata in ogni corridoio, persino sui gradoni era lì per omaggiare un uomo che sin da subito si è dichiarato ” al servizio” di una regione che fin qui la Storia ha relegato a “servire”, bacino di voti che nel bisogno atavico hanno trovato la ragione del loro ” non libero” scambio. Ad accogliere Callipo migliaia di sciarpe rosse a testimoniare che la gente ha compreso il senso della sua Rivoluzione, quella fatta di Amore solo per Amore, perché, come ribadito più volte , solo un legame fortissimo con questa terra ha fatto da sprone a una scelta ” folle”. Si alternano sul palco diversi oratori. Parla l’amico di sempre Antonino De Masi. È un uomo pacato l’imprenditore che vive sotto scorta per i suoi no alla ‘ndrangheta. Ma i suoi No ribaditi dentro la grande sala rimbombano e creano un’eco magica. Non da parete a parete, ma da anima ad anima. Chi paga il prezzo dell’isolamento sa dare un valore elevatissimo alla parola Rinascita. Zingaretti infiamma e piace. Esordisce con veemenza ” Voi non potete regalare la Calabria a chi odia il Mezzogiorno.Difendete il vostro orgoglio .Vi chiedo con la testa e con il cuore, guardate negli occhi le persone e nel profondo dell’animo voi troverete la paura del futuro e nel futuro. È la paura che crea la fragilità. Anche noi abbiamo commesso degli errori. Chi ha paura del futuro va rispettato. Non si sceglie di avere paura. E la destra italiana guarda a quelle paura che è utile a stimolare il consenso. A raccontare paure sono molto bravi. Salvini è il migliore a raccontare le paure, ma il peggiore a risolverne una.Noi dobbiamo parlare a quelle paure e dire: non è vero che non c’è speranza.Qualcuno vuole strappare dall’anima delle persone la speranza che le cose possano andare meglio.Le destre si nutrono di paure e quando le persone cominciano a capire, arrivano a inventarne di nuove” .Applaude la gente, quasi a volere davvero esorcizzare quella paura che a due giorni dal voto attanaglia. Chissà se varrà ancora la logica trita dell’amico dell’ amico o se davvero si potrà parlare del nuovo giorno della Calabria. Improvvisamente la paura svanisce. Callipo è uomo di certezze, di speranze, di mille battaglie combattute sempre ritto sulla tolda della sua nave. Ringrazia all’inizio del suo intervento, non alla fine, perché per lui conta sempre la squadra che lo accompagna. ” Ringrazio Zingaretti che ha dimostrato attenzione per la Calabria volendo chiudere nella nostra regione la campagna elettorale. Ringrazio tutti i candidati della coalizione. Un ringraziamento particolare al Movimento 10 idee per la Calabria, problemi burocratici hanno impedito che partecipasse alla competizione elettorale, ma abbiamo avuto modo di constatare che sono stati sempre vicini e di supporto. Ringrazio tutta la mia famiglia, non solo i miei figli e la mia compagna ma tutta la mia grande azienda che ha voluto partecipare a questa serata di chiusura della campagna elettorale . Ringrazio Riccardo un ragazzo che con la sua domanda sulla mia responsabilità di uomo e di imprenditore, ha influito sulla mia scelta a candidarmi.Non è stato facile. Ma non sono riuscito più a girarmi dall’altro lato.Noi dovremo portarci il lettino alla Regione. Non ci sarà tempo per il riposo o per il taglio di nastri che i nostri politici hanno sempre prediletto.Io parlo di Rivoluzione. Il tempo dell’attesa non ce l’ha la società calabrese .Io chiedo una presa di posizione da parte dei giovani. Voi dovete pretendere i vostri diritti.Non è una cosa bella quando ci si abitua alla sofferenza e al disagio.” Gli applausi spontanei sottolineano le parole di quest’uomo franco che non usa la retorica, ma infarcisce il suo dire di un nettare a lungo sconosciuto in questa terra: la speranza. ” Ho lottato contro la mafia con la penna e contro la mafia con la pistola… Non e’ facile per un’azienda alle nostre latitudini arrivare al traguardo dei 107 anni e mantenersi sulla strada della legalità.È arrivato il momento della svolta. C’è un folle,non quello che viene dal Nord.C’è un pazzo, un visionario che ha un sogno: portare la Calabria alla normalità. Sono io e mi auguro di vincere ” Sì, forse a questa terra serve davvero un uomo talmente folle da amarla. La follia è contagiosa. La sala stasera era piena di folli capaci di credere in un sogno chiamato, finalmente, riscatto.
