FACT CHECKING SU SALVINI ACCHIAPPAVOTI: VERITÀ E FALSI RACCONTI

FACT CHECKING SU SALVINI ACCHIAPPAVOTI: VERITÀ E FALSI RACCONTI

Negli ultimi giorniSalvinista usando spudoratamente e spregiudicatamente ogni mezzo a sua disposizione per raschiare gli ultimi voti incerti ed espugnare la regione Emila Romagna. Si spera che quesa aggressività nasconda la paura di perdere. Ma anche davanti a tanta arroganza occorre non lasciarsi trascinare e controbattere con un fact-checking, che permetta di smontare le fake news dispensate a piene mani su tutti i canali di informazione e i social. Stando alle dichiarazioni di Simone Borsari,  presidente del Quartiere San Donato, dove si trova “il Pilastro”, e con lui di Oscar De Pauli, residente al Pilastro dal 1966, primo presidente del circolo “La fattoria” dove fa il volontario a tempo pieno, e di Susi Realti di “Mastropilastro”, associazione di promozione sociale, il quartiere della famosa citofonata di Salvini è molto diverso dall’area degradata che il leader leghista ha voluto dipingere, per insistere sul bisogno di sicurezza, che a Pilastro nessuno ritiene prioritario. Secondo i residenti, che hanno malvisto lo spot di Salvini, si tratta di un quartiere verde e solidale, che assolutamente non conosce. Quindi, al di là dei della privacy violata e della diffamazione, per cui è stato giustamente querelato e ha suscitato lo sdegno del governo tunisino, anche nel merito si tratta di una fake news. Massimo rispetto per la signora Annarita Biagini, il cui figlio purtroppo tossicodipendente e malato di SLA, è morto per una overdose. Forse volontaria. E massima condanna per gli ignoti che hanno vandalizzato la sua auto dopo la “passeggiata”. Si dà il caso, però, che la signora non avesse nessuna prova. Che fosse un’assidua frequentatrice delle pagine social del leader della Lega e che avesse chiesto l’intervento di Salvini da gennaio del 2019. Da Ministro dell’Interno, avrebbe avuto la possibilità di intervenire davvero. Ma poiché sarebbe stato un fastidio e le elezioni non erano all’orizzonte, il capo leghista ha sempre fatto orecchio da mercante. Salvo rispolverare la vicenda, nel momento più utile e a favore di telecamere. E anche qui si dovrebbe aprire un capitolo sulla parzialità di certa stampa e tv che lo ha “accompagnato“ in questa squallida intrusione nelle vite altrui, condannata duramente perfino dal Capo della Polizia, Franco Gabrielli. Non contento Salvini concede il bis: stasera aBibbianoa conclusione della campagna elettorale, in un farsesco comizio senza simboli “dedicato ai bambini”, ha chiamato sul palco Paola Pelinghelli, la mamma del piccolo Tommy Onofri, 18 mesi, barbaramente sequestrato ed ucciso nel 2006, per esecrare il permesso-premio concesso ad Antonella Conserva condannata a 24 anni per quel reato quale carceriera. Che cosa c’entra con il caso degli anomali affidi di Bibbiano, il cui processo è ancora in corso? Nulla, assolutamente nulla. Ma è strumentalmente utile ad alzare un polverone, che impedisca di vedere la buona amministrazione che ha guidato la Regione, da nascondere a tutti i costi. Come se non fosse questo ciò su cui si vota.