LE SARDINE SI RIBELLANO AL BAGAGLINO ANDATO A MALE

LE SARDINE SI RIBELLANO AL BAGAGLINO ANDATO A MALE

Per lavoro leggo tutti giorni i quotidiani fasciotrash, i vari Libero, la Verità, il Tempo – e spesso anche il Giornale li insegue. Con i loro titoli che vorrebbero essere buffi e sono solo rutti, “I cinesi mangiano i serpenti e poi crepano”, “Jole non me l’ha mai data”, “Renzi e Boschi non scopano”, “Più patate meno mimose”,”Cala il Pil ma aumentano i gay”, “Comandano i terroni”, “Gli immigrati portano il colera”… Insomma ‘ste robe qua, le conoscete, spesso piene di testosterone frustrato, altre volte di odio e razzismo, altre ancora semplicemente di pochezza interiore, di Bagaglino andato a male, rutta tu che rutto anch’io, dai che ci divertiamo. Ecco, ogni giorno mi passano sotto gli occhi questi fogli e ogni giorno di più non solo capisco ma proprio ringrazio che a un certo punto un po’ di persone si siano ribellate contro questa corsa al ribasso, specie giovani – sì, sto parlando delle Sardine – che non è solo sui social ma anche o soprattutto di testate giornalistiche ufficiali e di politici locali e nazionali, e si sono ribellate perché è una questione ecologica, proprio ecologica, ecologia del linguaggio se volete ma pur sempre ecologia. Un po’ come quando in un autobus affollato si chiede al vicino se gentilmente può frenare i suoi meteorismi finché è a bordo, perche respiriamo tutti la stessa aria lì dentro, porca miseria.