ELEZIONI CALABRIA. GIORNATA DELLA MEMORIA DI OGGI

ELEZIONI CALABRIA. GIORNATA DELLA MEMORIA DI OGGI

Calabria. Vince la candidata di Centro destra Jole Santelli. Margine nettissimo 55 per cento contro 30 per cento di Pippo Callipo candidato del centrosinistra e il 7,4 per cento del Movimento 5 Stelle e il 6,5 per cento delle civiche di Tansi.Mancano ormai poche sezioni all’appello. Una notte elettorale neppure tanto lunga. Sin dalle prime sezioni scrutinate si delinea quello che sarà il filo conduttore: una marcia verso la Cittadella regionale senza ostacoli da parte della coalizione a trazione Forza Italia.In Calabria la Lega deve fare il baciamano al cavaliere Berlusconi, uniformandosi al resto di candidati. Forza Italia si assesta quasi al 13 per cento divenendo il primo partito della coalizione. Fratelli d’Italia cresce raggiungendo l’11, 2 per cento. La Lega, quindi, col suo 12 per cento, vince in coalizione ma il capitano non può rubare la scena al governatore neo eletto e al suo padre putativo. La nuova governatrice dedica la sua vittoria ai genitori auspica che nessun giovane debba lasciare più la Calabria e , riguardo a Silvio Berlusconi dichiara : È l’uomo che mi ha permesso di fare della politica la mia vita”‘ Rinvigorito dalla tenuta del suo partito in Calabria, Berlusconi ha dichiarato:” Sono sicuro che la Calabria diventerà l’emblema del riscatto del Sud, non sarà più terra di inefficienza e malaffare” La sconfitta è cocente nelle fila della coalizione formata dalla lista civica di Pippo Callipo, Io Resto in Calabria, dal PD e dalla lista Democratici e Progressisti. Non cerca attenuanti il Cavaliere Callipo che al Popilia Resort senza attendere l’ esito definitivo delle sezioni scrutinate dichiara :- La signora Santelli ha vinto. I calabresi non hanno creduto alla Rivoluzione che avevamo proposto. – Un applauso immenso lo accoglie e lo saluta all’uscita perché lui è stato il primo a crederci, a volere la Rivoluzione, a ritenere che la Calabria non potesse più avere una sala d’attesa, che l’operazione era urgente, che il malato era terminale. ll rammarico è tangibile, ma non esime dal considerare, senza alcuna illogica dietrologia, che se la sinistra e le forze civiche anche in Calabria si fossero presentate compatte, il testa a testa ci sarebbe stato sino alla fine e, forse, Callipo non sarebbe stato costretto ad ammettere una debacle di cui non è né artefice, né responsabile. Callipo più volte aveva invocato l’unità , ancor prima che le liste venissero presentate.Tre ottimi candidati che alla fine, insieme, hanno preso più voti della destra berlusconiana ma che singolarmente hanno pagato il fio della miopia, ostinazione e purismo deleteri dentro una guerra aperta. Il non sapere cogliere gli input della Storia fà sì che poi la Storia la si debba subire. A subirla il popolo calabrese. Attenzione, non vittima ma correo. Sessanta per cento di astensionismo dà il rabbioso senso della graniticità della rassegnazione. Quattro su dieci i votanti a stabilire il destino di una regione. Il popolo politicamente non schierato non è andato a votare. E non servono indagini sociologiche o antropologiche per comprendere che per smuovere una roccia occorre prima scalfirla. Le tattiche elettoralistiche oliveriane , un mese di campagna elettorale, una legge elettorale con soglie di accesso e di sbarramento alla rappresentatività al limite della costituzionalità non hanno agevolato la comunicazione con la gente comune, con coloro che reputano la politica la panacea di tutti i mali calabresi. Oggi a sentir parlare hanno vinto tutti i partiti maggiori. Il centro destra legittimato dalle urne, con la Lega contenuta ma presente per la prima volta in consiglio regionale, tace sul fatto che ancora una volta governa chi ha il 55 per cento di un quaranta per cento.Il PD per avere ripreso respiro dopo le beghe interne e per essere il primo partito in Calabria fingendo di dimenticare da dove provenga l’ostico e muto dissenso. I Cinque Stelle che hanno dilapidato in poco più di un anno un patrimonio di voti cui aveva contribuito anche questa terra, tacciono sul fatto di avere pagato il fio delle lotte intestine e di un livoroso ostruzionismo locale in fase di candidature nei confronti di Pippo Callipo pur voluto a livello nazionale. Tansi nella sua battaglia in solitario ” contro tutti” si esime dal dichiarare che in fondo ha gareggiato ” per” il nulla. Dimenticano tutti che il partito del non voto, quello sconfitto dal suo stesso sessanta per cento, è fatto da uomini e donne , giovani e anziani che non parlano più di Futuro e che non votano più perché nessuno sa riportare questa parola alle loro menti. Giornata della Memoria anche in Calabria oggi. Quella del passato e quella del presente. In fondo la Storia che si ripete è sempre quella…