INTER X FACTOR. NAINGGOLAN ROVINA IL BRINDISI. IL CAGLIARI PAREGGIA 1-1

INTER X FACTOR. NAINGGOLAN ROVINA IL BRINDISI. IL CAGLIARI PAREGGIA 1-1

L’Inter subisce la terza rimonta consecutiva nell’ultimo quarto d’ora, quinto pareggio nelle ultime sette gare e si rovina il brindisi per il capodanno cinese in onore della proprietà interista.Il Cagliari trova il pareggio con un tiro dell’ex Nainggolan deviato sfortunatamente da Bastoni, l’Inter crea tanto ma ha il demerito di non chiudere la partita. Nel finale l’arbitro Manganiello, che aveva irretito San Siro ammonendo tre giocatori neroazzurri e nessuno dei sardi, espelle per proteste Lautaro Martinez, che si lamentava per un fallo ricevuto, ed ora rischia due giornate di squalifica saltando il derby. Il Cagliari aveva protestato per il gol di Lautaro, lamentando una spinta dello stesso attaccante sul difensore sardo, l’Inter per un blocco di Yong in area. Un gol di Nainggolan costringe l’Inter al terzo pareggio consecutivo e conferma il difficile momento dei nerazzurri in campionato. A San Siro la squadra di Antonio Conte chiude il primo tempo in vantaggio grazie alla rete di Lautaro su perfetto cross del neo-arrivato Ashley Young (29′) ma poi nella ripresa, dopo aver sbagliato almeno un paio di grosse occasioni con Sensi, si fa riprendere dall’ex di turno: un 1-1 tutto sommato meritato dai sardi, bravi a rimanere sempre in partita. L’Inter si fa male da sola, (autogol sfortunata) sbaglia troppe volte il 2-0, si innervosisce, e alla fine rischia di pagare a caro prezzo non solo il pareggio. Certo l’arbitro Manganiello, di Pinerolo ( designazione perlomeno strana) trova il modo di scontentare tutti, prima il Cagliari che lamenta un fallo di Lautaro sul gol concesso, poi dirige un secondo tempo con dubbie decisioni, tre ammoniti ed un espulso all’Inter, zero ai sardi, tanti falli non fischiati agli attaccanti interisti, troppi falli fischiati al difensori di Conte, ma ciò non deve essere un alibi, l’Inter non ha trovato la lucidità, il veleno per chiuderla questa gara, il Cagliari ha sempre continuato a crederci e ha trovato nel finale il pertugio giusto, grazie ad un tiro dell’ex applauditissimo a San Siro Nainggolan e di un sfortunatissima deviazione di Bastoni, anche se in quell’occasione l’Inter lamenta un fallo su Godin per un intervento a gamba tesa di un avversario. Nel finale una percussione “cost to cost” di Lukaku ha fatto sobbalzare San Siro ma la palla esce di poco, poi nei 4 minuti di recupero concessi, con altri falli e l’espulsione di Lautaro, praticamente non si è mai giocato. È un periodo di stanca per l’Inter di Conte, la squadra non ha la stessa intensità, e neanche il veleno giusto per chiudere le gare, il mercato registra un “ work in progress” giocatori che vanno, giocatori che vengono, Barella e Sensi vengono da infortuni lunghi e faticano a ritrovare la giusta condizione, insomma un mese da dimenticare per i neroazzurri che devono trovare serenità e lucidità senza farsi coinvolgere in polemiche dannose e anche in alibi che non portano a nulla. Tre indizi fanno una prova: al terzo pareggio consecutivo, sempre in rimonta, possiamo dire che l’Inter nel mese di gennaio si è sgonfiata e ha raffreddato, se non congelato, le speranze di potersi giocare lo scudetto con la Juve, ora potenzialmente sempre più lontana).Dopo Atalanta e Lecce, ( prima c’era stata anche Firenze) ecco il terzo 1-1 che arriva oggi contro il Cagliari, frutto di una stoccata da fuori area dell’ex di turno, Radja Nainggolan, che risponde così alla stoccata di testa di Lautaro nel primo tempo. Un’Inter sciupona, un’Inter stanca, un’Inter nervosa. Sciupona, perché specie nella ripresa lascia per strada troppe volte il possibile raddoppio (con Sensi, con Lukaku, con lo stesso Lautaro). Stanca, perché gioca comunque sotto ritmo, con poca intensità, senza il furore atletico che aveva contraddistinto il girone d’andata. Nervosa, infine, perché in un finale in cui sente scivolare via i tre punti, smette di ragionare, si fa travolgere dalla rabbia e chiude addirittura in 10 per il rosso che si becca Lautaro per proteste nei confronti di Manganiello.L’argentino salterà l’Udinese, ma è a rischio pesante anche per il derby. Detto questo, va lodato l’atteggiamento del Cagliari che sotto di un gol (tante le proteste per una presunta spinta di Lautaro su Walukiewicz che Manganiello non rileva e che il Var non può intervenire perché trattasi di una valutazione soggettiva valutata direttamente dall’arbitro) non cambia atteggiamento, gioca, pressa, costruisce e prova l’affondo, fino a trovare il meritato pareggio. Con l’uomo più atteso, Radja Nainggolan: spedito lontano in estate, il belga è tornato a San Siro in una tiepida giornata di gennaio per gelare Conte e tutti i tifosi nerazzurri. L’Inter nel finale si chiude in un silenzio stampa e Conte lascia San Siro elidendo taccuini e telecamere.