SCONFORTANTI I RISULTATI DELLE REGIONALI IN CALABRIA. GRAVI LE RESPONSABILITÀ DEI CALABRESI

SCONFORTANTI I RISULTATI DELLE REGIONALI IN CALABRIA. GRAVI LE RESPONSABILITÀ DEI CALABRESI

Gli sconfortanti risultati delle regionali in Calabria sono il frutto dell’antistatalismo liberista, ossia del più che decennale assalto allo Stato da parte dei miliardari, delle loro multinazionali e dei loro partiti, da Forza Italia al Pd renziano e soprattutto alla Lega. Per questo vince la ‘ndrangheta, per questo la parte sana della regione (maggioritaria) sceglie l’omertà astensionista e la traveste da protesta. Ma quale protesta: chi non sta dalla parte dello Stato e neanche vota, non merita lo Stato, e non tocca allo Stato fare il primo passo, tocca ai cittadini, a meno che non si accontentino di fare i servi dei colonizzatori, come per secoli con gli spagnoli, i francesi, gli austrici, gli americani.Gravi le responsabilità dei calabresi, dunque. Ma non dimentichiamo chi diffonde a reti unificate (imperdonabili le colpe dei giornalisti) la sfiducia nello Stato: lui, il finto nazionalista e sovranista, il più amerikano di tutti, Matteo Salvini; ascoltatelo: “Ma se siamo in guerra, e per Dio siamo in guerra contro quel ladro che si chiama Stato italiano, cominciamo a disubbidire”. Altro che lesa maestà; questo è alto tradimento.È questo il personaggio, è questo il partito, che molti pentastellati rimpiangono come ministro degli interni e come alleato? Detesto il Pd ma ora che si è liberato dell’altro Matteo (Renzi, gemello di Salvini e suo prossimo alleato) è diventato un interlocutore possibile, in mancanza di meglio; perché per lo meno ha un vago senso dello Stato. La destra approfitta della demenziale retorica terzomondista dei liberal ma è molto più liberista di loro.Esiste un’assoluta priorità in Italia: la ricostruzione della nazione, dell’identità italiana, dello Stato appunto. Il M5S si concentri su questo, cercando intese dove le trova e indirizzando tutte le sue residue energie e risorse a questo fine. E se non piace alla sua ala individualista, che essa continui la sua migrazione verso la Lega — è il suo partito.