L’EMILIA CONFERMA: VIVIAMO IN UNA «SONDOCRAZIA»

L’EMILIA CONFERMA: VIVIAMO IN UNA «SONDOCRAZIA»

LEADER E MEDIA SONO SONDAGGIO-DIPENDENTI, TRASCURANDO L’ARMAPIU’ IMPORTANTE: CAPIRE COME CAMBIA LA PSICOLOGIADELLE PERSONE NEL CORSO DI UNA CAMPAGNA ELETTORALEOramai ogni leader non fa una mossa senza interpellare un sondaggista: sono leader-follower più che leader-leader: non si fidano delle proprie idee e neppure del proprio intuito. I media si abbeverano ai sondaggi, ritenuti stelle polari, assai più del fiuto o delle inchieste affidate ai giornalisti. Ovviamente esistono fior di professionisti – Nando Pagnoncelli, Roberto Weber, Alessandra Ghisleri – che non sono attivi in tutte le circostanze ma quasi tutti coloro che hanno fatto sondaggi degli ultimi 15 giorni in Emilia (quelli silenziati che davano Borgonzoni in sorpasso) non hanno inserito nei quesiti una intelligenza degli eventi in corso. Senza sbruffonate, ma chiunque sia stato in Emilia nell’ultima settimana aveva capito: 1) La citofonata di Salvini è stata vissuta come un’invadenza dall’emiliano moderato. 2) Le Sardine avevano estratto dall’indifferenza gli under 30 ma anche i combattenti&reduci 3) L’esemplare campagna elettorale di Bonaccini, gli emiliani prima di tutto, aveva soffocato la propaganda leghista. Il guaio è che ora gli stessi istituti che ci avevano detto, vincerà Borgonzoni, ci spiegheranno come e perché questo non sia avvenuto. Un po’ tardi.