NAZIONALINDUISMO DI MODI E L’INDIA SULL’ORLO DELLA GUERRA CIVILE
Il tradimento dei Padri dell’India, Gandhi e Nehru. La nuova legge sulla cittadinanza voluta dal Primo Ministro Narendra Modi a ribadire il primato nazionalista delle popolazioni ha fatto da scintilla a pulsioni di rivolta all’interno del sistema sociale indiano.Le ultime elezioni, con la grande vittoria del premier rieletto Narendra Modi, hanno confermato in India lo strapotere dei nazionalisti indù. I risultati elettorali hanno spinto Modi e la coalizione che lo sostiene ad emanare una legge assai controversa, la quale prevede che possano ottenere la cittadinanza i rifugiati di sei confessioni religiose provenienti dai tre Paesi confinanti, Pakistan, Afghanistan e Bangladesh, ad eccezione dei musulmani.Com’era lecito attendersi la legge ha scatenato polemiche molto aspre a livello internazionale. E’ importante, tuttavia, rammentare che anche all’interno vasti settori dell’opinione pubblica si sono subito ribellati chiedendo l’abrogazione di una legge percepita come liberticida. A soffiare sul fuoco è soprattutto lo sconfitto Partito del Congresso di Rahul Gandhi, erede della tradizione laica e progressista incarnata, tra gli altri, dal Mahatma Gandhi, dal Pandit Nehru e da sua figlia Indira Gandhi, premier negli anni ’60 e 70 e poi dal 1980 al 1984, quando venne assassinata dalle sue guardie del corpo sikh… CONTINUA SU REMOCONTRO:
