KRISTEN COME SIGOURNEY (L’ALIEN È MARINO)

KRISTEN COME SIGOURNEY (L’ALIEN È MARINO)

Così appare Kristen Stewart nella prima scena di “Underwater”, l’horror futuristico scritto e diretto da William Eubank, nelle sale da ieri, giovedì 30 gennaio. Strano reggiseno, pantaloni-tuta, capelli biondissimi tagliati a spazzola, occhiali che poco le donano: succede un attimo prima che laggiù, in una futuristica stazione in fondo al mare delle Marianne, si scateni l’inferno. Il film, costato sopra i 60 milioni di dollari e poco fortunato al box-office nordamericano, è l’ultimo ad uscire col marchio 20th Century Fox: come si sa, la storica major hollywoodiana è stata appena comprata dalla Disney. L’attrice che fu Bella Swan nella saga di “Twilight”, oggi quasi trentenne, incarna una specie di Sigourney Waver degli abissi; infatti “Underwater” è un’ennesima, pure stanca, riscrittura di “Alien”, non a caso uno dei maggiori successi della Fox, con tanto di mostri gelatinosi e voraci che insidiano una pattuglia di tecnici/trivellatori al servizio di un’avida multinazionale che sta distruggendo l’ecosistema marino. Si vede che Kristen, più a suo agio ormai in film d’autore come “Personal Shopper”, “Café Society” o “Seberg”, ha accettato il ruolo perché devono averla pagata molto bene. Ma non ci crede nemmeno un po’, che sgambetti per la stazione in mutande o che si rinchiuda nello scanfrandro iperteconologico. D’altro canto, subito dopo o subito prima, ha girato anche il remake di “Charlie’s Angels”. Bisogna pur vivere, restare nel giro.