L’INTER TORNA A VINCERE: CI PENSA LUKAKU. 2-0 A UDINE

Bella e sofferta vittoria della squadra di Conte, che sbanca la Dacia Arena supera un’ottima Udinese e risponde alle vittorie di Juve e Lazio, che avevano messo pressione ai neroazzurri. Una doppietta del suo uomo simbolo, nel secondo tempo, consegna tre punti preziosi ai neroazzurri, contro un avversario ostico che, nella gestione Gotti, era ancora imbattuto in casa. Conte schiera subito tutti i nuovi arrivi, ma sono le assenze che pesano: la spina dorsale, Handanovic-Brozovic- Lautaro sono imprescindibili in questa Inter, che per un ora, produce poco e soffre molto, anche se l’Udinese non crea grandi pericoli ad un’attenta difesa interista, e Padelli, all’esordio in serie A con la maglia neroazzurra, risulta poco impegnato.Andamento lento per Eriksen, evanescente ed emozionato Esposito, che sbaglia anche malamente il gol del possibile vantaggio.Poi Conte cambia e ci azzecca, ( o forse aveva sbagliato formazione prima) entra Brozovic, Barella si sposta più avanti, esce il ragazzino 2002 ed entra Sanchez, dopo un’ora, e in 10 minuti l’Inter trova la doppietta vincente del suo “ gigante buono” , il primo con un tunnel al difensore, il secondo su un giusto rigore che si è procurato Sanchez grazie anche ad un rimpallo fortunato vinto. Nel posticipo serale della 22a giornata di Serie A, l’Inter batte 2-0 l’Udinese, torna alla vittoria dopo tre pareggi consecutivi, nel giorno del debutto di Eriksen (opaca la sua gara), è Lukaku a togliere le castagne dal fuoco a Conte: il belga sblocca con un preciso rasoterra (64′), poi trova il raddoppio su rigore al 71′, concesso per un fallo di Musso su Sanchez.I friulani tengono botta fino al gol, poi si afflosciano. Per l’Inter è la nona vittoria su 11 fuori casa, per il nazionale Belga il 16 gol. LA PARTITANel giorno del debutto in campionato di Eriksen, Conte ritrova la vittoria e non perde contatto dalla Juve grazie alla vecchia guardia e al solito implacabile Romelu Lukaku, che con la doppietta di stasera diventa il primo giocatore a segnare 12 centri in 11 trasferte. Il tecnico salentino getta subito nella mischia tutti i nuovi (oltre al danese, Young e Moses), schiera Esposito come spalla del belga al posto dello squalificato Lautaro Martinez, ma è grazie ai cambi che riesce a sbrogliare la matassa Udinese, per un’ora abbondante meglio dei nerazzurri. Al minuto 63′ Brozovic e Sanchez prendono il posto di Eriksen e del baby-gioiello, l’Inter trova vecchi equilibri e la gara cambia volto. Il croato dà ordine al centrocampo, permettendo a Barella di tornare nel suo ruolo più congeniale di mezzala, mentre il cileno si lascia alle spalle la gara orribile contro la Fiorentina, dando chiari segnali di risveglio e procurandosi il rigore che ha mandato definitivamente al tappeto i friulani.La squadra di Gotti, alla terza sconfitta di fila, ha il demerito di non riuscire a sfruttare le difficoltà dell’Inter, nonostante una buona prova dell’asse di sinistra Sema-Fofana. Lasagna ha corso tanto, a scapito della lucidità, mentre Okaka è stato imbrigliato dai tre centrali nerazzurri. Una doppia Inter, quindi, quella scesa in campo alla Dacia Arena: lenta e senza idee, che concede troppo spazi e il contropiede ai padroni di casa, poi ordinata e letale con l’ingresso di Brozovic e Sanchez. Un chiaro segnale del fatto che per affinare certi automatismi ci vuole tempo. In ombra, dunque, la gara di Eriksen, che gioca parecchi palloni ma non accende mai la luce.Il baby-Esposito paga una certa inesperienza e allora è la difesa a tenere in piedi la squadra di Conte, con un De Vrij sontuoso e un Padelli che, seppur arrugginito, ha sostituito alla grande Handanovic.Buona la prestazione anche di Young, mentre Moses ha fatto vedere qualcosina di buono in fase offensiva mentre deve assolutamente migliorare in quella difensiva, dove ha sofferto tantissimo le incursioni di Sema. Dopo tre pareggi di fila, oggi contava solo vincere: il modo migliore per avvicinarsi al derby del prossimo weekend.