TAGLIO PARLAMENTARI? NO GRAZIE

TAGLIO PARLAMENTARI? NO GRAZIE

Chiudere la partita al più presto possibile. Questo il proposito neppure tanto celato del Governo.L’esecutivo aveva 60 giorni per stabilire una data. Si è subito prodigato. La data a sua volta poteva essere scelta fra i tra i 50 e i 70 giorni successivi. Bisogna superare subito l’empasse creato dal mancato raggiungimento della maggioranza qualificata che ha portato al referendum confermativo. Così è stata scelta la data più vicina per accelerare i tempi. Il Governo dà per scontata la vittoria dei SI e meno propaganda si farà, meno tempo a disposizione ci sarà, tanto più questa vittoria sarà probabile. Persino la Lega con il suo leader ha espresso la volontà di votare Si al taglio dei parlamentari. Se passa la legge di revisione costituzionale il numero dovrebbe passare da 315 a 200 parlamentari per il Senato e da 630 a 400 per la Camera. E il numero dei senatori a vita dovrebbe essere fissato a 5. Sappiamo tutti che la motivazione principale addotta per la riforma è la riduzione dei costi dei parlamentari. Esperti ,però, hanno smentito questo assunto sostenendo, che per ridurre davvero i costi della politica sarebbe stato sufficiente tagliare pensioni e vitalizi ai parlamentari. E conosciamo tutti le ultime sceneggiate di questi giorni col taglio, col ricorso, con la restituzione con tanto di scuse ai senatori. Per risparmiare in Italia si è pensato bene di tagliare la rappresentativitá per il futuro, piuttosto che i vitalizi! Un pallino legittimo quello che aveva animato in origine i pentastellati. Ma anziché agire con la più logica abolizione del VITALIZIO e delle PENSIONI come venne convertito il privilegio a far data dal 2012, si è cercata un’altra strada che, conoscendo la furbizia dell’ormai ex compagno di governo, e di quello attuale ( il Matteo gigliato) non si sa quanto LEGITTIMA e COERENTE. Anziché riportare il vitalizio/pensione all’antica sua natura di indennità come previsto dall’art. 69 della Costituzione, si è pensato bene di tagliare il numero dei parlamentari. Se passa questa riforma costituzionale, il Parlamento diverrà solo un MERO RATIFICATORE di provvedimenti già confezionati. Perché il taglio dei parlamentari riduce la democrazia, riducendo la rappresentatività. Andava abolito “sic et simpliciter” il vitalizio o come si chiama dal 2012, la “pensione” contributiva, ripristinando l’indennità e il rimborso spese documentate. Solo così si sarebbe risparmiato. Invece, con questo pasticciaccio, l’unico risparmio che avremo sarà sulla democrazia! Al Potere ovviamente che potrà perpetuare se stesso eliminando lo scomodo Parlamento rosicchiandogli rappresentativitá e favorendo la nascita dell’ Esecutivo Forte…preludio , forse, di funesti ricordi. Il passo dall’ oligos (pochi) all’ Uno è breve… brevissimo…il tempo di una legge elettorale! Ecco svelato l’arcano. Ecco le motivazioni di tanta celerità: impedire che possano attecchire le ragioni del No. Il tempo è tiranno per il SI. Più la gente conosce, si informa e più comprende che la lotta agli sprechi non si fa riducendo e mortificando un consesso voluto in quei termini e numeri dai padri costituenti, ma risparmiando su emolumenti che col tempo sono divenuti.veri e propri privilegi. Non ha necessità di quorum qualificato questo referendum. Vince la scelta che ha preso più voti da parte dei votanti effettivi.Cominciamo a combattere questa ennesima battaglia in difesa della Costituzione.NO allo scempio della rappresentatività. Arginare le spese folli della Politica si deve e si può. Ma non con il passaggio dalla democrazia alla democratura. Se vince il SI un’altra fetta di libertà verrà sacrificata. Per questo occorre non porre tempo in mezzo e difendere la nostra Carta perché non diventi mera lettera morta.