GLI UNTORI DEL NOSTRO TEMPO

GLI UNTORI DEL NOSTRO TEMPO

Ci sono figure nella nostra Piana che si divertono a diffondere la pestilenza. Si ricorda che un tempo lontano un medico di Pavia, un cero Gerolamo Cardano ebbe a testimoniare come a Saluzzo nel 1536, un gruppo di una quarantina di persone, tentò di diffondere la pestilenza tramite un unguento da applicare agli stipiti delle porte.Non solo, questi pericolosi soggetti grazie ad una polvere malefica riuscivano a spargere sui vestiti delle vittime il batterio della peste nera. I malcapitati venivano infettati da questo microrganismo che penetrava attraverso la pelle e poi raggiungeva i linfonodi ingrossandoli a dismisura e causava i famosi “bubboni” caratteristici di questo male.Arrivava la febbre elevata, un mal di testa fortissimo, dolori articolari, nausea e vomito.Nel giro di poco tempo comparivano anche letargia, ipotensione e dispnea che conferiva al malato un colorito scuro, da cui il nome peste nera.La morte, a questo punto, sopraggiungeva in pochi giorni, come una liberazione. Naturalmente non erano gli untori a diffondere questa pandemia. Era piuttosto l’ignoranza, la miseria, le scarse condizioni igeniche, le scarsissime conoscenze sanitarie. Erano queste a diffondere l’epidemia.Non erano gli untori a diffondere il male eppure questi personaggi malefici facevano comodo a regolare i conti con quanti non si sopportavano.Con quanti disturbavano umanamente e politicamente.Così le calunnie, le chiacchiere, i pettegolezzi e le gelosie consentivano di scacciare, eliminare rivali, avversari o più semplicemente gli antipaticiAdesso a qualche secolo di distanza, gli untori continuano a muoversi indisturbati nei nostri territori.Ne troviamo anche nelle nostra Piana. Li troviamo a cospargere odio ed incomprensioni su porte, ingressi e comunità.Li troviamo ben vestiti ed educati a fare “ungimenti” su quanti professando le verità, su quanti, in modo disinteressato, diventano davvero il centro del mondoLi incontriamo disturbati, irritati verso quanti hanno la colpa di diffondere il benePreoccupati dai costruttori di ponti, da quanti vorrebbero cucire piuttosto che strappare definitivamente