FESTIVAL PROMOSSO A PIENI VOTI

FESTIVAL PROMOSSO A PIENI VOTI

Bilancio positivo per la 70° edizione del Festival della Canzone Italiana, sia per la Rai che per il Comune di Sanremo, che è andato in mondovisione. Festival ricchissimo, siamo bravissimi, se vogliamo. La nomenclatura Rai si distingue.(TotoTorri) Bilancio positivo per la Rai. Grande esposizione di bravura nel mondovisione e positivo riscontro al botteghino. Se vogliamo non ci frega nessuno. Amadeus non è diventato un genio, ma ha una votazione ottimale, che gli consentirà l’anno prossimo di fare il bis, con qualche giacca meno vistosa e con la presenza garantita di Rosario Fiotello, perchè se di successo si parla, lo si deve a lui in gran parte. Basterebbe pensare ai 50 minuti trascorsi sul palco nell’esagerato stop per avere il nome del vincitore, da 50 anni non avevamo uno showman, come Walter Chiari. In gara nomi usciti fuori da un elenco, che la maggioranza dei telespettatori italiani non sa chi sono e i giovani e i meno da inchieste provate la Tv la vedono solo per il pallone. Con tutto il rispetto, ma chi sono Diodato, Anastasio, e chi sono, Riki, Cally, Lamborghini da rispedirla in poltrona del suo fuoriserie Lambo, del desnudo Achille Lauro, di Renato Zero c’è solo lui, Rancore, da Morgan, grande conosciore di musica, puoi aspettarti qualsiasi follia. E poi Nigiotti, Angi, bene Gabbani, le Vibrazioni, sfortunata Elodie, una graziosa Levante, rispetto per Pelù, Jannacci ci riproverà, della miracolata Tosca e sempre incredula della nuova occasione e di un nome ex grande, milioni di dischi venduti, la 74enne, Rita Pavone, che sarà meglio stia a casa e abbia cura di suo marito, il grande novantenne e passa Ferruccio Ricordi, Teddy Reno, il nostro primo fantastico confidenziale. La miracolata Tosca, ma i miracoli non hanno il bis incorporato. Credo si poteva scegliere meglio, compimenti per il vincitore delle “Nuove Proposte” Leo Gassmann. Ma poi le canzoni hanno dato spazio, alle bonacce, ammucchiata di femmine compagne, fidanzate, di Ronaldo passato inosservato e di Valentino Rossi assente.Chiude il Festival, evviva il Festival.Non è mancata la rincorsa, accaparramento delle prime file poltronissime del Teatro. La Rai si distingue, arrembaggio di dirigenti, la nomenclatura in prima fila, “hai visto dove sedevo?”, l’esibizione del comando.Una volta, c’era una volta, non ci si provava, sedevano i papaveri del momento, anche se più di qualche presenza inutile. Ma in poltronissima, vedevi grandissimi manager, solo un nome, Biagio Agnes. La storia della nostra televisione.t.t.