IN CASSAZIONE IL CASO DI MARIANNA, UCCISA DUE VOLTE. “I FIGLI RESTITUISCANO 200MILA EURO”

DI CLAUDIA SABAMarianna, di denunce, ne aveva fatte ben 12.Ma è morta comunque, senza che nessuno la proteggesse.Il caso di Marianna, assassinata dal marito dopo aver chiesto aiuto tante volte, arriva in Cassazione.In primo grado, i figli erano riusciti ad ottenere un risarcimento, ma in appello è stato cancellato.E lo Stato ora chiede indietro quel risarcimento che i figli avevano già ottenuto.Eppure, Marianna Manduca, che per dodici volte ha chiesto aiuto allo Stato, non è stata creduta.Il 3 ottobre del 2007 quando è stata ammazzata dal padre dei suoi figli, Saverio Nolfo, non c’era nessuno a difenderla.Dietro la dolorosa storia di una donna uccisa, ci sono loro.Tre orfani di femminicidio che rischiano oggi, di dover restituire 250 mila euro allo Stato.Carmelo Calì, cugino di Marianna, insieme alla moglie Paola, ha prima accolto e poi adottato i tre bambini rimasti soli al mondo.Tre ragazzi di 18, 17 e 15 anni, tutti minorenni quando la mamma è stata ammazzata dal padre.“Con mia moglie Paola, dice, abbiamo pensato che in qualche modo ce l’avremmo fatta, nonostante le difficoltà. Stringendo i denti. Ma poi abbiamo lottato perché i bambini di Marianna avessero giustizia. Abbiamo fatto un processo e vinto. Ma non avevamo fatto i conti con uno Stato che abbandona i figli del femminicidio”.Il procuratore generale ha chiesto il rigetto del loro ricorso contro la sentenza della corte d’appello di Messina, che ha richiesto il risarcimento concesso in primo grado. Una vicenda questa, che va oltre la giustizia e lascia spazio a tanti interrogativi.La storia di Marianna, assassinata dal marito Saverio, a soli 33 anni, racconta una vita di maltrattamenti, violenze e abusi.Fa la ragioniera, vive con la sua famiglia e si mantiene da sola.Chiede aiuto, ma la “Procura” della Repubblica di Caltagirone, spiega l’avvocata Licia D’Amico, “non fa nulla per impedire il suo assassinio”.Saverio Nolfo girava con un coltello minacciando di ucciderla.Poi costruisce una balestra davanti ai figli e la manca per un soffio.Sarà proprio con quel coltello che Saverio la ucciderà.E quando nessun parente si offre di accogliere i bimbi rimasti orfani, lo faranno Carmelo e sua moglie Paola. Con quel risarcimento di 259 mila euro, comprano un appartamento, creano un Bed and Breakfast che ad oggi è il sostentamento dei loro figli.Ma la Corte d’Appello di Messina ribalta la sentenza e la Presidenza del Consiglio richiede ai ragazzi l’intera somma.Perché, secondo la loro tesi, se anche avessero protetto Marianna, non sarebbe servito a nulla.La volontà di uccidere di quell’uomo era talmente forte che l’avrebbe uccisa lo stesso. Ora si aspetta la sentenza.Carmelo Calì, 18 anni, il primogenito di Marianna, commenta, amareggiato.“Nessuno ha ascoltato mia madre Marianna, nessuno ha impedito che venisse assassinata. Adesso ci tolgono tutto.È una vera ingiustizia”.