SI MASTURBA SU UN BUS A TORINO. CORTE D’APPELLO LO ASSOLVE

SI MASTURBA SU UN BUS A TORINO. CORTE D’APPELLO LO ASSOLVE

Insomma, c’è questo tizio, un nigeriano un po’ fuori con la brocca, che si masturba su un autobus di linea in Trentino. Lo fermano, lo processano per atti osceni in luogo pubblico, lo condannano in primo grado e lo assolvono in appello. La Corte d’Appello ha accolto la tesi della difesa. Era domenica mattina, non c’erano minori a bordo dell’autobus, quindi la sega in questione non si può considerare reato. La tesi è interessante perché i giudici sembra che abbiano voluto dire: ma insomma, vogliamo scomodare il sistema carcerario per una masturbaziome, attività a cui si dedicano tutti da sempre, solo perché costui, che, ripetiamo, non ci sta con la testa, l’ha fatto su un autobus pubblico?. Ora, è chiaro che masturbarsi sul bus non è una bella cosa, diciamo, non è buona educazione, come non lo sarebbe scatarrare nella metropolitana, ma condannare qualcuno alla prigione per un fatto del genere è roba da Turchia o da Afghanistan talebano. (Come minimo mi aspetto un titolo garantista sul Riformista. Eppure la storia ha suscitato un certo scalpore. A parte il solito scemo Tranvato che ci ha twittato sopra questo mondo e quell’altro perchè il masturbatore folle era nero, anche altre civilissime sensibilità si sono sentire urtate. Secondo me, per i motivi sbagliati. Il punto vero non è la sega nigeriana a bordo bus. Il punto è che una storia del genere arrivi davanti a un Corte d’Appello dopo aver passato le seguenti fasi. Indagini preliminari (polizia e Pm), avvocato difensore (verosimilmente d’ufficio a spese dellp Stato), processo e giudice di primo grado (monocratico), sentenza, istanza di appello, processo di appello (Collegio) , procura Generale, camera di consiglio e sentenza di Appello. E meno male che o hanno assolto, altrimenti la storia arrivava in Cassazione. Ma ci rendiamo conto?Ora, questi garantisti delle mie babbucce che se di mezzo ci fosse stato un politichetto qualunque e non uno sfigato nigeriano avrebbero fatto fuoco e fiamme, come mai , invece di tuonare contro la prescrizione, non fanno in modo che simili casi vengano liquidati in quattro e quattr’otto da un giudice di pace qualunque con una multa e buonanotte? Non sarebbe un buon modo per sfoltire la valanga di tre milioni di processi all’anno che si fanno in Italia?E invece no. Non si fa una sega. Appunto.