I QUATTRO PENULTIMATUM DI RENZI

Non è vero che can che abbaia non morde, non sempre almeno.Se poi il cane in questione abbaia in quattro direzioni diverse possiamo essere certi che alla fine affonderà i denti da qualche parte per non apparire un innocuo botoletto ringhioso. Renzi abbaia ai cantieri che non partono e ha ragione, ma non è nominando centinaia di commissari straordinari con il potere di spazzare via le misure che impediscono alla criminalità organizzata di aggiudicarsi le opere pubbliche che si rende un buon servizio al paese. Renzi abbaia al reddito di cittadinanza e ha ragione, è una legge che funziona poco e male ma con buona pace degli antigrillini è l’unico segno tangibile di lotta alla povertà e alla disoccupazione che abbiamo visto in parecchi anni. Usare quelle risorse e non altre per favorire l’imprenditoria è la forma più truculenta di liberismo. Renzi abbaia alla modifica della prescrizione e ha ragione, sarebbe stato più ragionevole presentare un progetto che integrasse tutti i malfunzionamenti del sistema processuale. Peccato che sia stato Presidente del Consiglio per 3 anni e della giustizia si sia occupato soltanto per difendere se stesso e la sua famiglia da varie accuse, fondate o infondate che fossero. Renzi abbaia alla figura del premier eletto dal Parlamento e qua ha proprio torto marcio, la comica figura del “sindaco degli italiani” che sta cercando di accreditare supera tutti a destra ed evoca sbertucciati dittatori con i gradi di caporale, vecchi leader argentini in maniche di camicia, nuovi leader italiani che invocano pieni poteri sbrodolandosi di polenta al ragù. Il governo dovrà fare a meno di Renzi e forse non riuscirà a rimanere in piedi ma è proprio la politica in generale che dovrebbe liberarsi di questo inutile fastidio, buono solo a perforarci le orecchie senza il minimo costrutto.