TAGLIO ALLO STIPENDIO DEI PARLAMENTARI. I SOLDI DEI PRIVATI NON CONTANO?

TAGLIO ALLO STIPENDIO DEI PARLAMENTARI. I SOLDI DEI PRIVATI NON CONTANO?

Ad adeguata sollecitazione scatta, in automatico, la reazione di pentastellati duri e puri, quasi tutti in buona fede e con encomiabili intenzioni, ma lo stesso un tragico indice del grado di diffusione del qualunquismo antipolitico patrocinato dal liberismo. Parlo del mantra della riduzione degli stipendi dei parlamentari. C’è bisogno di ospedali, di reparti di terapia intensiva e di medici per rimediare a trent’anni di privatizzazioni e di tagli? La soluzione è costringere deputati e senatori a donare metà del loro stipendio. Ora, in Italia ci sono meno di mille parlamentari e il loro compenso annuale, inclusa la diaria e i rimborsi spese, è sui 130mila euro. Negli Stati Uniti è inferiore; ma il risultato è che un’alta percentuale dei membri del congresso è ricca di suo, e che parecchi altri lo diventano non appena lasciano la carica pubblica, grazie alle consulenze milionarie garantite dalle multinazionali beneficiate durante il loro mandato. È questo che vogliamo?Significativamente agli italiani, pentastellati inclusi, non pare importare nulla dei 40mila loro connazionali che senza essere stati eletti da nessuno guadagnano almeno il doppio dei parlamentari. O delle migliaia di milionari o dei quaranta miliardari. I soldi dei privati non contano: che trionfo per l’ideologia del neocapitalismo.Facciamo un po’ di conti. Se tutti i parlamentari rinunciassero a metà del loro stipendio, lo Stato ricaverebbe circa 60 milioni (45 milioni quando entrerà in vigore la riduzione dei parlamentari). Una goccia nel mare della necessità se si pensa che un posto letto ordinario, non in terapia intensiva, ha un costo annuale di più di 200mila euro. Servono miliardi. L’1% degli italiani ce li ha. Berlusconi, per esempio, ha un patrimonio personale di più di sei miliardi ed è solo al settimo posto nella classifica dei paperoni italiani. Se ogni miliardario fosse costretto a versare il 20% del suo patrimonio si ricaverebbero 30 miliardi. Abbastanza per costruire i reparti che servono per salvare molte persone e rendere meno acuta la crisi. È troppo chiedere a coloro che per decenni non hanno fatto altro che arricchirsi di contribuire alla salvezza del paese? E non solo i miliardari. Valentino Rossi ha guadagnato una media di 20 milioni all’anno, ogni anno, da vent’anni. Se metà dei profitti di quest’anno gli venissero confiscati per il bene del paese che gli ha dato fama e denaro?Non accadrà mai. Ce l’hanno loro il potere, i ricchi, non i politici, che al massimo gli fanno da cortigiani. E con quel potere si sono comprati i media e attraverso i media hanno convinto gli italiani che l’unico problema sia la politica, non l’oscena accumulazione di ricchezza da parte di pochi. Tagliate gli stipendi dei parlamentari, se vi fa sentire meglio; finché ad appropriarsi dei due terzi della ricchezza del paese saranno alcune migliaia di furbi, gli altri, cioè la stragrande maggioranza, resteranno dei poveracci e dei servi.