LA COLLETTIVITÀ? UN CONCETTO CHE NON ABBIAMO MAI FREQUENTATO DAVVERO

LA COLLETTIVITÀ? UN CONCETTO CHE NON ABBIAMO MAI FREQUENTATO DAVVERO

Ieri, l’assalto ai treni della stazione di Milano per tornare al sud, ha dimostrato chiaramente ancora una volta perché quello italiano non è ancora un popolo adulto. Dopo che i media hanno sparso colpevolmente ai quattro venti la notizia che il governo si accingeva a chiudere i confini della Lombardia (e in questo senso ha pienamente ragione l’amico Gipi: chiunque l’abbia fatta circolare e chiunque l’abbia pubblicata è un irresponsabile), centinaia di meridionali che vivono a Milano si sono precipitati sui treni per tornare nelle regioni di appartenenza. Tutto questo senza pensare che un’epidemia di Coronavirus in Calabria, ad esempio, potrebbe produrre dieci volte i danni che ha prodotto finora in Lombardia.Ma noi italiani non siamo abituati a ragionare così.Non ragioniamo quasi mai in termini di collettività.E questo spiega tantissime cose: dall’evasione fiscale fino a quelli che si sono precipitati a fare la fila per andare sulle piste da sci (alcuni persino scappati dalla zona rossa), dai bergamaschi che sono corsi a far giocare i bambini nei parchi pubblici alla vista delle prime giornate di sole fino ai ragazzini veneti che hanno organizzato le “giornate di socialità” perché in giro era tutto chiuso. Noi pensiamo a noi stessi e alla nostra famiglia, la collettività è un concetto troppo astratto, per l’italiano.Forse perché siamo una repubblica giovane, forse perché storicamente la “res publica”, dalle nostre parti, non è stata quasi mai davvero “pubblica” ma sempre di qualche re o dominatore straniero, fatto sta che le cose stanno così. Decine, centinaia di campani, pugliesi, calabresi, ieri sono scesi da Milano verso casa.Molti di loro, statisticamente, saranno malati e non lo sanno.Così infetteranno le persone con le quali verranno a contatto e il virus si estenderà anche in zone dove la sanità non è assolutamente in grado di affrontare un’emergenza. E sapete perché?Perché molti di quelli avranno pensato: “Anche se non scendo io, lo farà qualcun altro. E a quel punto il contagio si spargerà lo stesso. A questo punto tanto vale che vada anch’io, almeno sto con la mia famiglia”. A nessuno di loro è venuto in mente di essere un potenziale pericolo per gli altri, per la collettività.Perché la collettività è un concetto che non abbiamo mai frequentato davvero. Ma dalle emergenze si esce solo tutti assieme. Ognuno facendo la sua parte. Non siamo ancora un popolo adulto, non lo siamo mai stati.