CORONAVIRUS. UNA SITUAZIONE CHE È TUTTO TRANNE CHE«NORMALE»

CORONAVIRUS. UNA SITUAZIONE CHE È TUTTO TRANNE CHE«NORMALE»

Il capo della Protezione Civile ha annunciato che domani manderanno 100 mila mascherine. Le carceri in fiamme, blocchi stradali dei parenti a Napoli e Roma e questa è la riposta. Hanno dovuto fare l’inferno e almeno avranno le mascherine. Bonafede neanche questo ha detto. “Tutto normale ormai”, secondo lui.Ma normale che? Chi ci vive costretto e chi in carcere entra per guadagnarsi uno stipendio sta affrontando una situazione di una potenzialità esplosiva catastrofica, e non soltanto per il pericolo infezione. Il ministro della Giustizia ha la responsabilità della tutela anche dei poliziotti penitenziari e degli altri che ci lavorano.Chi non ha mai messo piede dietro quei cancelli non conosce il valore dei colloqui con i familiari per i detenuti. Per loro è il contatto con la vita, è un’ora di ritorno alla normalità possibile. È l’evasione concessa. Io li ho visti prepararsi. Si tolgono la tuta sportiva, l’indumento più utilizzato in cella e nei corridoi, e indossano la camicia elegante e la giacca. Offrono a chi arriva a trovarli la Coca Cola e le patatine. Per quanto è possibile, organizzano la festa. Non avere quell’ora di “libertà” una volta a settimana è una crudeltà. Lasciamo perdere che dipende dal rischio contagio: sempre una crudeltà diventa (che poi chi entra e esce dal carcere per lavoro non è un potenziale contagiatore?)Per non parlare della perdita del lavoro all’esterno. Qui siamo proprio alla coltellata al petto per la rinuncia ad una grande conquista (tanti di voi teorici della giustizia lassista pensano che sia automatico: no, è un diritto che ti devi conquistare con i comportamenti lunghi anni).Ma il ministro della Giustizia nemmeno si preoccupa delle mascherine. E fa pure l’avvocato. Civilista, però sempre difensore come qualifica.Giorni fa, ho sentito in un film una citazione di Shakespeare: “Io non sono una bestia, sono un essere umano. Quindi molto più pericoloso”.