TUTTA LA POLITICA DI SALA SGONFIATA IN UN ATTIMO

TUTTA LA POLITICA DI SALA SGONFIATA IN UN ATTIMO

Riflessione provvisoria ma genuinamente milanese sul coronavirus: Beppe Sala ha puntato tutto sulla vendibilità di Milano, sui navigli, sulle kermesse, sul business, invece che sull’ambiente. E la città verticale di Porta Nuova, City life, ex scali etc, che non ha più un visitatore? Che non attrae più nessuno ed è ora un deserto?Sala ha preferito per le sue scelte strategiche tutte cose che il contagio bastona pesantemente. Per chiudere bar e pub della movida ha aspettato il decreto del Governo, lui non ce la faceva, tanta era l’angoscia di dover punire la SUA Milano. Tale conduzione manageriale della città non regge alla prova della globalizzazione seria, dove servono ambiente pulito, verde esteso, organizzazione sanitaria, provvedimenti esemplari nella lotta ai cambiamenti climatici. Credevamo che bastasse far funzionare i metrò e l’Amsa per essere smart, mettere qualche grattacielo in più, invece lo vedete che non è così, ne avete la dimostrazione, arriva un virus e ci rimette tutti coi piedi per terra. Ma perfino la distinzione fra area B e C non ha più senso, è divenuta ridicola, obsoleta, per mesi rischia di non circolare più nessuno. E siamo anche col Pil a terra, la Borsa verso l’abisso. Fossi un’agenzia di assicurazioni se i politici e gli imprenditori manterranno questo approccio alla città, farei pagare il triplo.Discuteremo del fallimento clamoroso della sua politica cemento&mojito. Poi ci sentiamo.