LE FAMIGLIE, ALLA PROVA
In questo tempo in cui ci ritroviamo “rinchiusi” fra le mura di casa per il dovere a rispettare le nuove norme di attenzione verso il mondo ecco la riscoperta della vita in famiglia, in quella piccola comunità che abbiamo creato intorno a noi e della quale ci accorgiamo ancora di non conoscere del tutto.Tutti presi dai doveri che ci imponevano chi di correre da una parte, chi di correre dall’altra , eccoci improvvisamente chiamati a stare insieme, a fare l’esame di coscienza all’essenzialità del nostro essere.Aldilà delle paure che impongono nuovi comportamenti è proprio nella famiglia che troviamo rifugio. È appunto in questo nucleo che credevamo perso che nell’ascolto, nel confronti, oggi, continuo, obbligato ritroviamo il tempo di maturare il senso del nostro essere.Quella sorta di purificazione che la società oggi ci chiede nei confronti del mondo diventa occasione per far decantare quanto il correre della vita ci ha fatto accumulare senza che nessuno di noi se ne accorgesse. Come a volte accade in troppi frangenti la fretta, le consuetudini ci avevano fatto dimenticare il motivo di quella volontà assoluta di creare un nucleo fondato sul bene, sull’aspirazione alla felicità e per dirlo con una parola che oggi fa tanta paura, sull’amore.E poi c’è da vincere quell’isolamento fatto di piccoli e grandi egoismi che ci siamo costruiti intorno e che adesso emerge proprio nel confronto con quanti ci sono più cariAdesso che tutti abbiamo da combattere il coronavirus che così distrugge larga parte del mondo eccoci nel dovere alla riscoperta, al ri-conoscere, la bellezza, il valore, ma anche le fatiche, dello stare insieme.Ecco che da qui si potrà comprendere come questa nostra battaglia contro un virus è guerra anche contro un altro virus, più subdolo fatto di conformismi e indifferenze che tutto possono e tutto contagiano.Sembrerà impegnativo ma oggi più che mai vale l’insegnamento di quella gigantesca e fragile donna ch’è stata e sarà Madre Teresa che a proposito ebbe a dire:“L’amore comincia a casa: prima viene la famiglia, poi il tuo paese o la tua città”.Sì, ce la faremo ma fino da oggi siamo chiamati a rinnovare la costruzione di questa prima cellula essenziale della nostra comunità
