MORTO IL TURBOLIBERISMO, ANCHE SE NON LO SA
Di fronte all’emergenza ovunque risorge il welfareMORTO IL TURBOLIBERISMO, ANCHE SE NON LO SAMa nemmeno Ue ed Eurozona saranno più come prima Trump costretto a stanziare 50 miliardi (per ora, perché non basteranno) è la notizia più bella di queste ore. Si salverà molta gente altrimenti spacciata. I campioni della sanità privata che devono dare conto del loro sistema infame, è impagabile vederli. Devono chinare la testa di fronte a una possibile pandemia nella pandemia, gli Usa che rischiano cifre di contagi e di morti da apocalisse. La sanità privatizzata non ce la farebbe neppure lontanamente a reggere la situazione, questo è il dato. Se Trump non vuole la rivoluzione per le strade deve sganciare dollari su dollari di sanità pubblica. Servirà da lezione agli americani per i prossimi anni. E gli Usa debbono adeguarsi rapidamente a una situazione di forte penuria di posti letto e respiratori, con urgenza debbono allestirne decine di migliaia giacché la privatizzazione non ha consentito una pianificazione razionale. Un po’ peggio che da noi, dove la sanità è sì gratis, ma a forza di tagli e tagli a spese della povera gente non riusciamo ad a far fronte alle necessità. C’è poi l’azzardo di Boris Johnson nel tentare di provocare rassegnazione nei britannici, di fronte ai molti lutti che si prospettano. Che discorso è il suo? Dove vuole arrivare? Non ha stanziato un pound. Non ha preso un solo provvedimento, salvo qualche chiusura. Non ha manifestato allarme. Quando gli ospedali saranno pieni di contagiati, perché accadrà, parlerà sempre di rassegnazione? Direi che rischia di rimetterci le corna. Infine, c’è sempre il grande mistero della Germania, ancora tre giorni fa denunciava oltre 1500 casi e 2 morti appena, quanti San Marino. Sempre campioni nell’occulatre i dati, tanto nessuno le dice mai niente. Ma almeno i taglia alla sanità non li hanno fatti e hanno un numero di respiratori e posti letto più del doppio dei nostri. Se non altro, tacciono i più indefessi “rigidisti” che in nome della finanza internazionale insorgevano tutte le volte che Roma presentava i propri bilanci, ad onor del vero sempre più carichi di tagli, a Bruxelles. Non era mai successo che un presidente di Commissione Ue si rivolgesse in lingua italiana per garantire solidarietà e supporto dell’Ue. Non era mai successo nemmeno che un presidente Bce dovesse battere la ritirata di fronte al suo cinico turboliberismo. Crolla l’Ue di Maastricht. Il bilancio Ue dovrà fare i conti con un’emergenza anticipata, perché se non fosse stato il coronavirus, comuque i Paesi non avrebbero potuto reggere le regole imposte da Fmi ed Eurozona. E’ bastata una spallata, per far crollare Maastricht. Adesso occorre decidere se e come l’Euro proseguirà la sua strada, i paesi nordici potrebbero anche cogliere l’occasione per staccare la spina. Sarebbe una decisione poco lucida, se non disatrosa. L’unità europea va fatta.
