GRANDI MANOVRE INTORNO AL VACCINO CONTRO IL COV-19
Tra i tentativi che tutto il mondo sta facendo per trovare un vaccino e dei farmaci contro ilCoronavirus, dal Tocilizumab, farmaco anti-artrite reumatoide che pare avere qualche efficacia, che la farmaceutica Roche sarebbe disponibile a distribuire gratuitamente, ai cocktail di farmaci utilizzati contro HIV, Sars ed Ebola, ai tentativi olandesi, una posizione di rilievo occupa il vaccino in fase avanzata di realizzazione, in Germania, daglli scienziati della CureVac, insieme a quelli del Paul Ehrlich Institut, l’istituto federale tedesco per i vaccini e le biomedicine. Secondo la Welt am Sonntag, settimanale tedesco, il presidente USADonald Trumpstarebbe cercando di acquistare in esclusiva per gli Stati Uniti il vaccino contro il coronavirus, o anche l’azienda che lo sta mettendo a punto, con tutti i suoi ricercatori, mettendo sul piatto della bilancia molti milioni di dollari (c’è chi parla addirittura di un miliardo) purché il vaccino vada “in esclusiva” agli Usa. Se ilPaul Ehrlich Institutnon desta preoccupazioni, essendo un’agenzia federale che dipende direttamente dal Ministero della Sanità, non così La CureVac, un’azienda privata che potrebbe essere ingolosita dalle proposte del capo della Casa Bianca. Di certo c’è che, secondo Fierce Biotech, un sito che raccoglie i più recenti articoli di biotecnologia, sui leader della biotech industry, compagnie del settore emergenti e altre biotech news, l’AD di CureVac, Daniel Menichella, ha incontrato Trump all’inizio di marzo, insieme ad alcuni membri della task-force americana anti-coronavirus e ad alcuni manager di primo piano dell’industria farmaceutica statunitense. Improvvisamente, e senza spiegazioni, pochi giorni fa Menichella è stato sostituito a capo della CureVac da Ingmar Hoerr, fondatore della società, di cui lui stesso aveva preso il posto, dopo che quest’ultimo nel 2018 aveva lasciato, conservando il ruolo di presidente del CdA. Come dire che il capo ha voluto riprendere in mano le redini della società (in occasione di un avvenimento epocale?). L’azienda afferma di potere produrre “fino a dieci milioni di dosi di vaccino in un ciclo produttivo “, che ha avviato diverse ricerche su possibili vaccini e che stanno per iniziare test clinici, nella speranza di riuscire a sviluppare un vaccino sperimentale “entro giugno o luglio”. Dopodiché si dovrebbe attendere il via libera delle autorità competenti per la sperimentazione sulle persone. Il governo tedesco, per contrastare l’offensiva del presidente USA ha intavolato prima di tutto una trattativa, anche economica, con CureVac. Un portavoce del Ministero della Sanità ha dichiarato che il Governo è “molto interessato al fatto che il vaccino sia sviluppato in Germania e in Europa ed è attualmente impegnato in uno scambio molto intenso con la CureVac”, anche se la società si trincera dietro un “no comment”. Ma, nel caso non andassero a buon fine i negoziati, pur di non perdere la partita e stoppare Trump, il governo avrebbe ventilato l’ipotesi di considerare imprese farmaceutiche così importanti una questione di sicurezza nazionale, il che consentirebbe al governo di bloccarne l’acquisto, concetto per ora applicato solo al settore energetico e alla difesa.
