CORONAVIRUS. L’INIZIO DELLA RETROMARCIA DI JOHNSON. MEGLIO TARDI CHE POI?
Sto guardando in diretta sulla bbc la grande marcia indietro, o almeno l’inizio della grande retromarcia di Boria Johnson sul Coronavirus: quarantena per i sintomatici e il loro intero nucleo familiare; misure di distanza sociale; evitare pub e ristoranti, lavoro da casa;auto reclusione per gli over 70, niente riunioni di massa di alcun genere. Il teorico dell’”immunità del gregge sir Patrick Vallance, consigliere di Johnson sta spiegando che è questo il momento giusto per applicare queste misure, proprio perché l’epidemia in Inghilterra è soltanto all’inizio. sembra cheil governo si limiti a “consigliare” alcune di queste misure, ma Johnson ci tiene a precisare che “abbiamo il potere di imporle”, ma confida che non ci sarà bisogno di usare questo potere. Le scuole comunque restano aperte, “in questa fase”.Se L’Inghliterra sembra propendere ad una strategia di chiusura graduale della società, contemporaneamente, il premier canadese Justin Trudeau, la cui consorte è risultata positiva al virus, annuncia la chiusura totale delle frontiere del Canada, compresa quella considerare finora sacra, con gli Stati Uniti.E’ un accavallarsi di annunci sui network globali, in una giornata in cui sembra che tutto il mondo s’è ritrovato in guerra con il Covid19., uno più drammatico dell’altro. E ad accrescere la tensione l’annuncio che il vicepresidente americano, Pence, a capo della task force istituita da Trump, solo quando non ha più potuto nascondersi la verità e nasconderla agli americani, ha rinviato a più tardi la conferenza stampa in cui farà il punto della situazione dell’epidemia in America. E bastino per il momento le parole del governatore di New York, l’italo americano Mario Cuomo, che, intervistato, dice: “we have an impending catastrophe”. Non c’è bisogno di tradurre.
