CAMBIARE POLITICA MONDIALE SUBITO O PRESTO AVREMO ALTRE CATASTROFI
Dicevo che con il covid19 da qui a meno di un mese dovremo imparare a convivere, puntanto sul rallentamento e mille precauzioni, ma alla peggio uno scenario simile alla diffusione dell’influenza spagnola sarà inevitabile, speriamo con tutto il cuore di no, ma purtroppo i danni sono irrimediabili, fatti da una pessima conduzione delle politiche sanitarie nel pianeta. Queste debbono risponderne. Più che altro va completamente cambiata la politica mondiale, basandola su due elementi:1. precauzione e contenimento di un nuovo rischio di pandemia con la rinuncia alla mondializzazione dell’economia e degli spostamenti (ridurre al minimo la delocalizzazione e il turismo low cost);2. priorità all’ambiente e ai cambiamenti climatici, perché questi ultimi non hanno cessato di provocare danni e presto avremo altre conseguenze catastrofiche. E’ uno scenario prevedibilissimo, accadrà di sicuro. Intanto non è lecito che coloro che hanno sostenuto od operato tagli alla sanità continuino a sedere al loro posto, non è etico, siano umili e si tolgano dai piedi, grazie. Il neoliberismo in tutte le salse è ormai il nemico politico n. 1. Questo comporterà un cambiamento enorme nelle politiche industriali giacché non ci si potrà più permettere di dipendere da altri Stati per molte materie e merci essenziali. Comporterà un processo durissimo alla classe politica mondale, sarà meno duro se i responsabili stessi rinunceranno a qualunque carica. Posso capire non avere preveduto, o posso capire anche i tagli alla sanità, ma accanto a un contenimento dei rischi legati a pandemia o di contenimento del danno, come da un ventennio chiesto inutilmenete dall’OMS. Che io mi ricordi, l’OMS avvertiva perfino dei rischi del low cost degli aerei, viaggiare da Bergamo a Londra per 30 Euro, o a New York per 100, alla lunga è una condanna a morte. Presto sarebbero stati resi possibili viaggi da Orio a Shanghai per 100 Euro + 100 l’intero pacchetto di soggiorno. O da Londra, o da Madrid o da San Francisco. L’Oms non è stata ascoltata perché avrebbe implicato un contenimento della mondializzazione dell’economia. Un freno alla libera circolazione degli uomini e delle merci, una più ragionata politica economica. Che bestemmia! Alla fine, la pandemia è arrivata sul serio. Ne avremo altre? E’ possibile. E non era solo l’Oms, ma una serie di istanze politiche da almeno 20 anni denunciano i danni incredibili provocati dalla delocalizzazione. Se oggi siamo senza mascherine e respiratori a chi lo dobbiamo? Quanti ministeri si sono succeduti senza che nessuno capisse l’importanza di rimanere autosufficienti almeno nella produzione di materiale sanitario? Se non altro a livello Ue. Ma nemmeno quello è stato fatto. Bruxelles si deve dare una sveglia di quelle potenti.
