COVID-19: 8MILA DENUNCE IN 24 ORE PER PROVOCATA EPIDEMIA COLPOSA AGGRAVATA

COVID-19: 8MILA DENUNCE IN 24 ORE PER PROVOCATA EPIDEMIA COLPOSA AGGRAVATA

DI PATRIZIA ING.LASSANDROPurtroppo sono ancora tanti i cittadini italiani che violano le disposizioni del governo dell’8 marzo, per combattere il diffondersi del covid-19. Con il loro comportamento mettono a rischio la salute dell’intera comunità in cui vivono e si muovono. Lunedì scorso sono stati 8mila denunciati quali possibili untori. Le scuse paventate appaiono inverosimili e molto lontane dall’aver compreso la gravità della situazione che stiamo vivendo, una vera e propria guerra. I Sindaci scendono in campo in prima persona per garantire il rispetto delle norme e delle restrizioni. Marco Potì, primo cittadino di Melendugno, comune del Leccese, ha segnalato alle autorità e alla magistratura il rischio contagio nel cantiere Tap a causa della carenza dei dispositivi di protezione e per la presenza di lavoratori provenienti dalle zone rosse.L’pidemia colposa aggravata è un reato che prevede una punizione fino ai 12 anni di carcere. A tal proposito la Procura di Aosta e Bari sta indagando su due persone hanno contagiato l’equipe mediche che li stavano curando. La colpa di questi cittadini sarebbe stata quella di non aver comunicato la provenienza da zone rosse e il possibile contatto con contagiati. Se l’avessero fatto presente il personale sanitario si sarebbe protetto con i dispositivi previsti per bloccare la diffusione del virus. Di conseguenza all’ospedale Parini di Aosta sono rimasti vilmente contagiati il chirurgo, l’anestesista e l’infermiere che stavano per operare l’infetto per rinosettoplastica.In Puglia la Procura ha aperto un’indagine per diffusione colposa di epidemia e falso in cartella clinica a carico di una partoriente infetta ricoverata nella clinica Mater Dei di Bari. La donna non ha comunicato ai medici di provenire dall’Emilia Romagna e di essersi recata a partorire proprio in quell’ospedale in quanto vi lavora la mamma. La denuncia è partita da un’infermiera e da in altra partoriente che era in stanza con lei. Hanno denunciato di essere state esposte a rischio contagio e di trovarsi, per questo, in quarantena domiciliare. Purtroppo l’oss che le è stato vicino è già stato contagiato.Situazioni analoghe si registrano quotidianamente.