MA L’EMERGENZA È SEMPRE «GOVERNATIVA»

MA L’EMERGENZA È SEMPRE «GOVERNATIVA»

Leggo qua e là compite analisi sul fatto che l’allarme Coronavirus sia di aiuto ai regimi più o meno autoritari. Maduro può chiudere il Venezuela, Putin blindare la Russia, Alì Khamenei mettere in riga gli iraniani, la Cina non ne parliamo. Tutto vero. Ma le emergenze, e quella legata al Covid19 non fa eccezione, sono sempre “governative”. Fino a una certa soglia “convengono” a chi, democratico o no, gestisce il potere. Basta osservare quel che succede in Italia: sono i partiti di Governo ad aumentare il consenso, e quelli di opposizione a perderne. Il Governo Conte barcollava quando l’epidemia era altrove, ora è in sella più di prima. D’altra parte, chi andrebbe in cerca di avventure politiche o cambiamenti radicali con una crisi drammatica in corso? Winston Churchill guidò il Regno Unito durante la guerra, ma fu mandato a casa appena la guerra finì. Adolfo Suarez fu chiamato a gestire l’uscita dal franchismo, e appena questa fu consolidata la Spagna gli disse grazie e addio. Alexis Tsipras è stato votato finché la Grecia ha avuto la troika Ue sul collo, e subito dopo messo da parte. E a costo di sparare un pò alto, ho la sensazione che anche la clamorosa rimonta di Joe Biden nella corsa alla nomination dei Democratici, negli Usa, sia in parte spinta dal crescente allarme per la pandemia. Bernie Sanders sarebbe un esperimento, anche clamoroso. E non si fanno esperimenti in tempo di crisi.