A PRATO, UNITI NEL SEGNO DEL BENE, IERI COME OGGI

A PRATO, UNITI NEL SEGNO DEL BENE, IERI COME OGGI

Ad un anno da quel 23 Marzo che ci vide in tanti, in tantissimi scendere uniti in piazza delle Carceri occorre ripercorrere con la memoria quei giorni fatti di un forte sentimento che accomunò le tante anime della città.Come non accadeva da tempo ci sentimmo legati da valori che per qualcuno parevano appannati; l’antifascismo, la democrazia, i valori umani, civili che avevano portato alla nascita dopo una devastante guerra alla nascita della Repubblica.Ritrovare oggi ad un anno di distanza non solo può voler dire rinnovare la memoria ma riaccendercela in tempi che appaiono ancora bui per farne tesoro ancora più prezioso. Anche allora la città era percorsa dalle preoccupazioni. Un’altro virus avrebbe voluto conquistare territori e persone. Ognuno di noi era attraversato da domande che arrivavano dalle coscienze, dalle anime di Prato ma che si riconducevano ad unica grande questione che non compariva certo dal nulla.Anche noi per troppo eravamo rimasti distratti da altro.Ahimè, la nostra città, alla vigilia, in molti luoghi della democrazia, aveva riportato, con dei segni anche tangibili, tremendi, il triste annuncio di una Marcia che voleva devastare le coscienze per fare altra terra bruciata di Memoria e valori democratici nati dalla guerra di Liberazione:«Perché avete scelto Prato per ricordare il vostro anniversario di violenza politica di 100 anni fa? Non si festeggia un anniversario portando divisioni in una comunità pacifica. Non si festeggia un anniversario senza il gradimento di chi ti deve accogliere». Queste le domande di Caritas, dell’Ufficio per l’Educazione e la Scuola, di Migrantes e dell’Ufficio di Pastorale sociale e del lavoro in una lettera aperta ai militanti di Forza Nuova in vista della manifestazione nazionale del movimento “Contro l’immigrazione” convocata per sabato 23 marzo, giorno del centesimo anniversario della fondazione dei Fasci italiani di combattimento.Ancora prima altri si erano mossi coscienti che la reazione a quella Marcia non poteva essere che impedire la manifestazione. Alle proteste le autorità dello Stato sul territorio responsabili del rispetto delle leggi avevano ritenuto legittimo il corteo fascista.Doveroso, puntuale l’intervento in quei giorni dell’Anpi di Prato e di quello nazionale che di fronte a provocazioni ed annunci aveva invitato alle responsabilità i responsabili della sicurezza : “Le minacciose scritte nazifasciste all’ingresso della sede dell’Anpi di Prato confermano, come sosteniamo da settimane, che la manifestazione nazionale di Forza Nuova prevista nella città toscana il 23 marzo deve essere vietata anche per evidenti e gravi ragioni di ordine e sicurezza pubblica”. Lo afferma l’associazione dei partigiani in una nota. “Stupisce che le autorità competenti non siano ancora intervenute nonostante la pressante richiesta del sindaco di Prato, di tutti i sindaci della zona, delle associazioni, dei sindacati e delle forze politiche democratiche, di oltre 14mila cittadini, e nonostante la ferma presa di posizione della Diocesi pratese -fu indicato in quei momenti che precedettero la risposta della città -. La segreteria nazionale dell’Anpi, nel ribadire proprio sabato 23 marzo la mobilitazione antifascista della città di Prato a cui parteciperanno gli iscritti all’Anpi di tutta la regione e i dirigenti nazionali, chiede al Governo un intervento immediato presso le autorità locali perché la manifestazione di Forza Nuova sia finalmente vietata”. Lo stesso sindaco Matteo Biffoni volle rimarcare la sua distanza, l’incompatibilità con la vita di Prato di quella manifestazione di FN e con gli atti che qualcuno fece per infangare la storia democratica della città:“La nostra città non lascia spazio all’odio e rigetta con forza questi gesti antidemocratici. In passato sono state fatte queste scritte contro di me e ho minimizzato derubricandolo al gesto isolato di un idiota. Oggi, in questo contesto invece, sono fortemente preoccupato e come ripeto da 10 giorni chiediamo che non venga autorizzato il corteo di Forza Nuova che vuole celebrare i 100 anni dei Fasci di combattimento anche per il rischio di infiltrazioni come già accaduto in passato in altre città”. Le risposte che arrivano da Roma, in un momento in cui il ministro degli Interni, Salvini, era impegnato ad alimentare odio e paure, non potevano essere che negative e così la città reagì a modo suo a quella triste marcia.Compostamente ed in modo fermo rispose a tutto ciò.Quel 23 marzo, Prato scese in piazza unita, legata da una Cintola, legata da valori Antifascisti e questo resterà per sempre nella sua storia come pagina fondamentale da trasmettere alle future generazioni ma anche a noi stessi quando passato il tempo di questa pandemia saremo di nuovo chiamati alla testimonianza dei grandi valori che si rifanno ai Beni Comuni