SOSPESI

Non contiamo i giorni. Non sappiamo quanto manca alla fine dell’epidemia, e bisogna dirlo, quel “picco” che tutti stiamo aspettando sarà una buona notizia, molto buona, per gli operatori sanitari e i malati. Se si supera il “picco” si rischierà molto di meno di non trovare un respiratore quando si sta per soffocare. E molti guariranno con più probabilità.Ma, visto lo sconosciuto (sicuramente grandissimo) numero di contagiati asintomatici, non potremo dirci “fuori pericolo” per un bel po’ di tempo (a meno che non si capisca molto di più del virus in questi giorni). Vorrei che questo ci aiutasse a comprendere l’estrema difficoltà nel prendere decisioni politiche e amministrativeVorrei che questo ci aiutasse a valutare il comportamento di chi parla a vanvera come un atto terroristico nei nostri confronti. Prima, Gallera e Fontana leggevano i numeri per sfidare il Governo. Ora li leggono per riaprire le “fabbriccheette”. Fra un po’, pur di riaprirle, Fontana ci dirà che i morti di Covid-19 resuscitano. Visto che siamo verso Pasqua. Mentre ci sono funamboli – noi ancora vivi ma segregati per il bene di tutti, il Governo, gli amministratori seri (Zaia e Fedriga, tra questi, va detto), gli eroici lavoratori dei servizi essenziali – che cercano di camminare sul filo, sospesi tra un presente rischioso, e un futuro molto più incerto e rischioso, senza lavoro e senza speranze, se non si troveranno soluzioni economiche e sociali al più presto. Se un Ministro economico del Lander più ricco della Germania si è suicidato per disperazione sulle sorti future della sua popolazione, ci sarà un motivo. Un po’ di silenzio, Per favore. Adesso sono i passi più incerti e pericolosi. Quelli prima dell’arrivo dall’altra parte del filo.